Migranti: boom di arrivi dalla Turchia con gli scafisti russi

Migranti: boom di arrivi dalla Turchia con gli scafisti russi

Cresce il numero di migranti in arrivo dalla Turchia più pericolosa e cara. Ecco il motivo degli arrivi in Calabria e Puglia.

La strage del naufragio sulle coste di Cutro in Calabria non è la prima né l’ultima delle tragedie che accadono nel Mediterraneo. Il bilancio delle vittime è destinato a salire almeno a 100 mentre sono 80 le persone salvate tra cui circa 20 bambini. Ma gli arrivi in mare non partono solo dalla Libia, nel Mediterraneo c’è anche la rotta da est dalla Turchia che sta registrando un incremento delle partenze secondo i dati di Frontex secondo cui l’aumento sulle coste europee da est è stato del 108% rispetto agli anni scorsi.

Questa rotta è molto più pericolosa (e anche più cara, un “biglietto” per la Puglia costa almeno 10mila dollari per un adulto e 4mila per un bambino) perché prima era una via secondaria frequentata solo da barche a vela per questo le imbarcazioni sono più piccole di soli 10-20 metri cariche di migranti da Siria, Iraq, Afghanistan e Pakistan, e quindi più pericolose. Arrivate in Turchia le persone possono arrivare in Grecia e proseguire per la rotta balcanica via terra, altrettanto pericolosa, oppure imbarcarsi fino all’Italia dove arrivano sulle coste calabresi e pugliesi.

Migranti

Cifre lievitate per 4 giorni di viaggio in mare fino alle coste calabresi e pugliesi

La rotta balcanica è molto complicata da attraversare anche a causa dell’aumento dei controlli. Per questo i trafficanti di esseri umani si sono organizzati nei porti turchi di Izmir, Bodrum e Çanakkale per fornire occasioni di partenza più “semplici”. Anche il terremoto che ha devastato Turchia e Siria ha contribuito ad allentare i controlli e ad accrescere il numero delle persone in partenza. In tutto ciò si inserisce anche la guerra in Ucraina che ha costretto le organizzazioni criminali turche ad ingaggiare non più i marinai ucraini ma quelli russi.

Questo dato è confermato anche dagli arresti della polizia italiana che da febbraio 2022, ovvero dall’inizio della guerra, ha arrestato 14 cittadini russi accusati di trasporto illegale di richiedenti asilo. Con loro sono aumentati gli arresti di scafisti siriani, bengalese ma anche provenienti da paesi senza sbocco sul mare, come Kazakistan e Tagikistan. Più frequenti, ovviamente turchi e anche egiziani. A contribuire alle partenze via mare fino in Calabria e in Puglia anche i respingimenti in Grecia.