Assalto a petroliere, l’Arabia attacca l’Iran: “Teheran responsabile dell’attacco”

Assalto a petroliere, l’Arabia attacca l’Iran: “Teheran responsabile dell’attacco”

Alta tensione nel Golfo dopo l’assalto a due petroliere. Sotto accusa l’Iran. Riad: “Teheran mette in crisi la mediazione giapponese”.

RIAD – Tensione sempre altissima nel Golfo dopo l’assalto di venerdì ai danni di due petroliere.

L’Arabia Saudita attacca l’Iran

Dopo le accuse di Stati Uniti e Gran Bretagna, anche l’Arabia Saudita punta l’indice contro l’Iran: “Il regime iraniano non ha rispettato la presenza a Teheran del premier giapponese, anzi ha risposto ai suoi sforzi di mediazione attaccando le due petroliere, una delle quali era nipponica“, ha affermato il principe ereditario Mohamed bin Salman.

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La mediazione del Giappone

Quanto avvenuto nel Golfo dell’Oman si è consumato proprio quando il primo ministro del Giappone, Abe, era in visita in Iran, al fine di mediare tra Teheran e Washington. Una delle due petroliere è infatti giapponese. Secondo alcune ricostruzioni, le due petroliere sarebbero state attaccate (da un siluro?) su decisione delle forze oltranziste iraniane col tentativo di far fallire sul nascere gli sforzi diplomatici.

Teheran richiama ambasciatore inglese

Nel frattempo, l’Iran ha convocato l’ambasciatore della Gran Bretagna dopo che Londra ha addebitato l’assalto alle due petroliere a Teheran. Per tutta risposta, la Repubblica islamica ha rinfacciato ai britannici di essere gli unici a sostenere la tesi americana.

Petrolio alle stelle, venti di guerra

L’assalto alle due petroliere, dirette in Arabia Saudita e in Giappone, ha avuto l’immediato effetto di far salire ulteriormente il prezzo del petrolio a oltre 62 dollari al barile.
La tensione nel Golfo è alle stelle e a Washington da più parti si teme un’escalation militare. Il Congresso è già al lavoro per fermare un’eventuale richiesta di Trump.