Assange: Londra acconsente all’estradizione negli Stati Uniti

Assange: Londra acconsente all’estradizione negli Stati Uniti

La Corte di Londra dà l’ok per l’estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti. Ora la ministra degli interni britannica deve acconsentire.

La Westminster Magistrates Court di Londra ha accordato formalmente l’estradizione degli Stati Uniti per Julian Assange. Ora la ministra degli interni deve dare il suo via libera per procedere per il trasferimento del fondatore di Wikileaks negli Usa. Salvo un ricorso dell’ultimo minuto presso l’Alta Corte.

Negli Stati Uniti Assange rischia una pesante condanna. Il motivo è aver contribuito a diffondere documenti riservati su crimini di guerra commessi dalle forze americane in Iraq e Afghanistan. Gli avvocati di Assange hanno solo un mese di tempo per lavorare ad altre vie legali, prima del benestare della ministra alla decisione della corte. Per l’attivista australiano è in gioco una pesantissima pena negli Usa.

L’ok della ministra Patel è dato per scontato ed è già pronta l’estradizione di Assange. Quello che rischia negli Usa sono circa 175 anni di carcere. Il fondatore di Wikileaks è rinchiuso da 3 anni nel carcere di massima sicurezza di Belmars. Da circa 10 anni Assange lotta con la giustizia. Gli Usa vogliono estradarlo sin da quando l’attivista li ha accusati di crimini di guerra.

Julian Assange

L’australiano subirà una durissima condanna

Amnesty International qualche giorno fa aveva detto riguardo l’ormai imminente estradizione di Assange negli Usa che: «Se fosse estradato o sottoposto a qualsiasi altro trasferimento negli Stati Uniti, la Gran Bretagna violerebbe gli obblighi previsti dal diritto internazionale dei diritti umani».

La moglie, nonché ex sua avvocata ha detto «Se Julian non sarà liberato, neanche voi sarete liberi.” Riguardo alla sentenza di oggi continua Morris: “Se domani voi venite in possesso di informazioni segrete che rivelano crimini di guerra commessi da un paese della NATO, ricordando Julian vi sentirete costretti a cestinare quelle informazioni e a lasciar impunite le persone implicate. In una parola, vi sentirete costretti ad una vita di complicità. E’ dunque anche per la VOSTRA libertà che vi chiediamo di intervenire a favore della liberazione di Julian Assange» ha dichiarato Stella Morris.