Gino Cecchettin si confida sulle ultime ore di vita di sua figlia Giulia e sul suo impegno contro la violenza oltre che su Filippo Turetta.
Quando Gino Cecchettin ripensa all’ultimo incontro con sua figlia Giulia, non può fare a meno di ricordare i dettagli di quella giornata. “Le ho chiesto dalle scale che avrebbe fatto dopo e lei mi ha detto ‘Forse stasera non torno a cena’”. Non sospettava che sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe parlato con lei, prima che venisse tragicamente uccisa dal suo ex fidanzato, Filippo Turetta. Nel suo racconto al Corriere della Sera, Gino descrive Giulia come una ragazza responsabile, che non aveva mai dato problemi e concentrata sui suoi obiettivi. Parla anche del rapporto turbolento tra Giulia e Filippo, segnato da tensioni che lui non aveva percepito inizialmente. Turetta, descritto come timido e freddo, aveva spaventato Giulia in un precedente incontro, spingendola a cercare aiuto terapeutico.
L’Inaspettata scomparsa e il messaggio di un padre
La notte della scomparsa di Giulia è ancora vivida nella memoria di Gino. “Quella sera dovevo andare a prendere Davide in centro… Quando mi sono svegliato erano le undici e trequarti… Le ho mandato uno screenshot di un errore [della sua tesi] e solo allora mi sono accorto che era l’una e quarantacinque“. L’assenza di Giulia quella mattina segnò l’inizio di un incubo per la famiglia Cecchettin.
L’Impatto del tragico evento e l’impegno civico
Gino Cecchettin riflette poi sull’ondata di critiche rivolte alla figlia maggiore, Elena, e sull’importanza di mantenere viva l’attenzione sul problema della violenza contro le donne. “Ciò che mi preme ora è fare in modo che, finita l’emozione, non ci si torni ad assopire“. Sottolinea l’importanza dell’educazione nella prevenzione della violenza e della necessità di un impegno civico continuo. Nonostante la tragedia, Gino non prova odio nei confronti dei genitori di Filippo, esprimendo piuttosto tristezza e tenerezza per la loro situazione. Il suo messaggio ai genitori di Turetta è uno di comprensione e di speranza, con un impegno a dedicare la sua vita a prevenire altre tragedie come quella di Giulia.
In questa dolorosa storia, Gino Cecchettin emerge non solo come un padre addolorato, ma anche come una voce potente contro la violenza e per l’educazione alla consapevolezza civile. La sua determinazione a trasformare il proprio dolore in un’azione positiva rappresenta un esempio di resilienza e impegno civico, sottolineando l’importanza di non dimenticare e di agire per prevenire la violenza di genere.