Assassinio Vanessa Ballan: agghiacciante, chiesta la scarcerazione di Bujar Fandaj, ecco il perché
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Assassinio Vanessa Ballan: agghiacciante, chiesta la scarcerazione di Bujar Fandaj, ecco il perché

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La difesa di Bujar Fandaj solleva dubbi sull’impianto accusatorio e chiede la scarcerazione, i dettagli della relazione con Vanessa Ballan.

L’avvicendarsi di eventi nel caso dell’omicidio di Vanessa Ballan a Riese Pio X, una piccola località nel Trevigiano, continua a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica, Bujar Fandaj, un uomo di 41 anni di origine kosovara, è al centro di un’indagine intricata che lo vede accusato di un crimine efferato. Tuttavia, la difesa di Fandaj ha recentemente mosso passi significativi verso la sua possibile scarcerazione, sollevando dubbi sull’impianto accusatorio.

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Le mosse della difesa: falle nell’accusa

Le avvocate Chiara Mazzocato e Daria Bissoli, rappresentanti legali di Fandaj, hanno impugnato l’ordinanza emessa dal gip Carlo Colombo, che aveva disposto la misura cautelare del carcere per l’imputato. La difesa sostiene che ci siano falle significative nell’impianto accusatorio portato avanti dalla Procura, una posizione che hanno deciso di sostenere di fronte al Tribunale del Riesame di Venezia.

Prima del tragico evento, Vanessa Ballan, la vittima, aveva denunciato Fandaj per stalking. I due avevano avuto una relazione clandestina, circostanza che aggiunge ulteriori sfumature al caso. La difesa ha evidenziato questi aspetti, interrogandosi sulla validità delle accuse e sulla portata delle prove presentate dall’accusa.

Dichiarazioni e dubbi sulla misura cautelare

Le avvocate Mazzocato e Bissoli hanno espresso dubbi sulla misura cautelare, soprattutto dopo l’interrogatorio di garanzia. Hanno messo in discussione il peso attribuito alla telefonata fatta da Fandaj al 112, in cui parlava di aver “commesso una brutta cosa“. Tale dichiarazione, fatta poche ore dopo il delitto, è stata un elemento chiave per l’accusa.

Il giudice Colombo, nel convalidare il fermo di Fandaj e ordinare la sua detenzione nel carcere di Santa Bona a Treviso, ha indicato come motivazioni non solo il rischio di fuga, ma anche il pericolo di inquinamento delle prove e la possibilità di reiterazione del reato. La “gelosia patologica” di Fandaj è stata citata come un fattore aggravante.

La strategia difensiva potrebbe presto includere la presentazione di dichiarazioni spontanee da parte di Fandaj. Fino ad ora, l’uomo non ha fornito dichiarazioni né durante l’arresto né in udienza di convalida, mostrandosi confuso e incapace di narrare i fatti in modo coerente. Le avvocate potrebbero utilizzare questo aspetto per rafforzare la richiesta di scarcerazione, portando nuovi elementi nel contesto giudiziario che potrebbero influenzare il corso delle indagini e del processo.

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ultimo aggiornamento: 31 Dicembre 2023 13:49

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