Assegno unico, cosa cambia con le nuove regole per il 2023

Assegno unico, cosa cambia con le nuove regole per il 2023

Chi ha un Isee più basso rispetto al 2022 beneficerà, di un ulteriore aumento dell’assegno unico già nel mese di febbraio.

Con le nuove regole Inps, cambia la storia per l’assegno unico universale. Se inizialmente si leggeva che “con riguardo all’assegno relativo ai mesi di gennaio e febbraio di ogni anno, si fa riferimento all’Isee in corso di validità a dicembre dell’anno precedente”, adesso la circolare Inps n. 132 del 15 dicembre scorso spiega quale Isee debba essere utilizzato per il calcolo di questo mese.

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La nuova scadenza

Nella circolare viene ribadito che, ai sensi di quanto stabilito dal decreto, l’Isee in corso di validità al 31 dicembre 2022 continua a essere utilizzato per la determinazione degli importi dell’assegno unico e universale relativi alle mensilità di gennaio e febbraio 2023.

Per cui la scadenza da prendere come riferimento per il rinnovo dell’Isee, è quella del 28 febbraio, entro cui va richiesta la nuova attestazione per evitare che dal prossimo mese scatti una riduzione dell’assegno fino al minimo dell’importo ottenibile.

A chi spetta un aumento a febbraio?

Con una comunicazione interna del 19 gennaio però, l’Inps ha deciso che laddove al momento dell’elaborazione della mensilità di febbraio l’Isee 2023 risulti già a sistema, l’assegno unico potrà essere calcolato sulla base della nuova attestazione.

Quindi, chi ha un Isee più basso rispetto al 2022 otterrà un ulteriore aumento dal mese di febbraio anziché da marzo, (se ha già rinnovato l’Isee). Brutte notizie invece per le famiglie con Isee 2023 più alto rispetto al 2022, per le quali il ricalcolo è stato inaspettatamente anticipato di un mese.