Per la capacità di offrire ai propri anziani assistenza a lungo termine, l’Italia si piazza all’ultimo posto della classifica.
Se i risultati sono ottimi per quanto riguarda l’aspettativa di vita alla nascita e per anni vissuti in salute, l’Italia è in fondo alla classifica invece per quanto riguarda la capacità di assistenza agli anziani. E’ quanto emerge dai dati del documento “Il Servizio sanitario nazionale compie 45 anni”.
Rsa italiane, ultime in classifica
Cure domiciliari, spesa sanitaria pubblica e posti letto ospedalieri. Questi sono i punti presi in considerazione dall’Ufficio valutazione e impatto del Senato, che confronta i nostri numeri con quelli di sette Paesi: Canada, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti e Svezia.
Quello che emerge dai dati non fa onore al Belpaese, che pare non avere le giuste risorse per offrire adeguate cure e assistenza agli anziani nelle proprie Rsa. Con appena 19 posti per 1000 abitanti più longevi, abbiamo la più bassa disponibilità di strutture residenziali destinate agli over 65.
Contrariamente, l’Italia può vantare il primo posto per aspettativa di vita alla nascita (pari a 83 anni), e per anni vissuti in salute (in media quasi 72).
I dati sull’assistenza agli anziani
In Italia ancora stentano a partire le cure domiciliari integrate, a causa di scarse disponibilità di risorse (18,8 posti per 1000 abitanti di eta’ pari o superiore a 65 anni) per i posti letto destinati a cure a lungo termine in strutture residenziali. Al penultimo posto invece, troviamo gli Stati Uniti, mentre in cima abbiamo la Svezia, con 68 posti letto per 1000 abitanti over65. Abbiamo 54 posti letto per la Germania e 51 in Canada.
L’Italia si conferma ultima anche per spesa sanitaria pubblica totale in rapporto al Pil: il dato 2021 è pari al 7,1% del prodotto interno lordo, mentre la spesa pubblica statunitense, con il 15,9%, è al picco dei paesi considerati.
Per quanto riguarda i posti letto ospedalieri, l’Italia si trova al terzo posto fra i Paesi europei (anno 2020), con 3,2 posti a disposizione per 1.000 abitanti. Al primo invece c’è la Germania con 7,8 posti, come anche per il numero di infermieri in attività per 1000 abitanti (12), mentre Italia e Spagna sono in fondo, con appena 6,3 e 6,1 professionisti