Le probabilità di collisione dell’asteroide 2024 YR4 con la Terra sono in aumento. Gli esperti avvertono: cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi?
Secondo gli ultimi dati diffusi dalla NASA e dall’ESA, l’asteroide 2024 YR4 potrebbe avere una probabilità di collisione con la Terra più alta rispetto alle stime precedenti. La NASA ha aggiornato il rischio al 3,1%, mentre l’ESA lo valuta al 2,8%, in crescita rispetto all’1,2% dei giorni precedenti. Tuttavia, gli scienziati sottolineano che queste percentuali potrebbero cambiare con nuove osservazioni.

Asteroide 2024 YR4: le probabilità di impatto aumentano
Il Centro di Coordinamento degli Oggetti Vicini alla Terra dell’ESA, attraverso il suo responsabile Luca Conversi, ha spiegato che entro aprile 2025 potrebbero esserci dati sufficienti per escludere il rischio di collisione.
“Quando diciamo che la probabilità di impatto è circa del 3%, significa che la Terra occupa grosso modo il 3% del corridoio di rischio. Man mano che il corridoio si restringe con dati più precisi, la probabilità potrebbe salire, ma anche crollare a zero”, ha dichiarato Conversi all’ANSA.
La traiettoria dell’asteroide
Anche Marco Castronuovo, responsabile dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), ha sottolineato l’importanza delle osservazioni nei prossimi mesi: “Ogni osservazione migliora i calcoli, e ci aspettiamo che la probabilità continui a crescere fino ad aprile-maggio, a meno che un nuovo dato non cambi sensibilmente l’orbita calcolata finora”.
Se il rischio non verrà escluso entro aprile, gli esperti dovranno attendere il 2028 per raccogliere dati più precisi sulla traiettoria.
Quando e dove potrebbe colpire
Secondo le simulazioni attuali, la data stimata per un possibile impatto sarebbe il 22 dicembre 2032.
Le aree potenzialmente coinvolte comprendono il Pacifico orientale, il Centro America, l’Atlantico, l’Africa, la Penisola Arabica e l’India. L’ESA ha escluso qualsiasi rischio per l’Europa.
Il punto esatto dell’impatto potrà essere previsto solo nel 2028, ma secondo Castronuovo, se il rischio si confermasse, ci sarebbe tempo per organizzare piani di evacuazione nelle aree interessate.
“Se dovesse impattare sulla terraferma, causerebbe una distruzione totale in un raggio di 30-35 km”, ha spiegato l’esperto dell’ASI. “Se invece cadesse in mare, genererebbe uno tsunami, con effetti che dipenderebbero dalla distanza dalle coste”.
Un evento simile si è già verificato nel 1908, quando un oggetto di dimensioni paragonabili a 2024 YR4 esplose nell’atmosfera sopra Tunguska, in Siberia, abbattendo oltre 2.000 km² di foresta.
Quali strategie per la difesa della Terra?
Se la probabilità di impatto dovesse superare il 10%, le agenzie spaziali potrebbero considerare una missione di deviazione dell’asteroide.
Tra le strategie più promettenti c’è l’impatto cinetico, già sperimentato nel 2022 con la missione DART della NASA, che ha dimostrato la possibilità di modificare l’orbita di un asteroide colpendolo con una sonda spaziale.
“Se dovessimo trovarci in una situazione di rischio, potremmo lanciare una missione simile, anticipando l’impatto e deviando l’asteroide di quel tanto che basta per evitare la collisione”, ha spiegato Castronuovo.
Un’altra opzione, meno probabile, sarebbe l’uso di armi nucleari, una soluzione estrema da considerare solo se l’asteroide fosse troppo grande e vicino per altre contromisure.