Vaccino Covid, cosa succede a chi deve fare la seconda dose con AstraZeneca dopo lo stop dell’Ue, che ha deciso di non rinnovare il contratto.
Il commissario al Commercio interno europeo Thierry Breton ha comunicato che l’Ue non rinnoverà il contratto con AstraZeneca per la fornitura di dosi del vaccino. Una decisione che in realtà era nell’aria da tempo in quanto l’Unione europea aveva fatto intendere di voler investire sui vaccini che sfruttano la tecnologia dell’RNA messaggero, considerati evidentemente più utili alla causa. Ma cosa succede per chi deve fare la seconda dose di AstraZeneca dopo lo stop dell’Ue?
Seconda dose AstraZeneca, cosa succede dopo lo stop dell’Ue
Il contratto con AstraZeneca scade il prossimo mese di giugno e salvo colpi di scena e imprevisti, non dovrebbero esserci conseguenze per chi dovrà fare la seconda dose del vaccino. Il ciclo vaccinale sarà completato con AstraZeneca in quanto le scorte a disposizione dovrebbero essere sufficienti per completare i richiami. Quindi, in linea con le indicazioni dell’Aifa, non si procederà con la somministrazione di un vaccino diverso, almeno per quanto riguarda la seconda dose.
Il richiamo del vaccino
Un problema però potrebbe sorgere dal 2022. È opinione diffusa tra gli esperti che contro il Covid e le sue varianti servirà un richiamo, una terza iniezione. A quel punto i Paesi europei non dovrebbero avere in magazzino scorte del vaccino AstraZeneca. E quindi come si procederà? A quel punto sembra inevitabile che i vaccinati con il vaccino anglo-svedese faranno il richiamo con un farmaco diverso. È difficile oggettivamente immaginare uno scenario differente.
Perché l’Ue non rinnova il contratto con AstraZeneca?
Ma perché l’Ue ha deciso di non rinnovare il contratto con AstraZeneca? Uno dei motivi principali, come anticipato, è che l’Unione europea ha deciso di investire sui vaccini mRNA, quindi sviluppati intorno alla tecnologia dell’RNA messaggero. Di certo sulla decisione di Bruxelles ha inciso anche la pratica legale con AstraZeneca, che fino a questo momento ha fornito all’Unione europea molte meno dosi del previsto. E questo ha complicato e non poco la campagna di vaccinazione. Tra i motivi che hanno spinto l’Ue a non rinnovare il contratto non c’è quello sulla sicurezza, come invece ipotizzato da qualcuno. Anzi, l’Unione europea anche nelle ultime ore ha ribadito che quello di AstraZeneca è un vaccino efficace e sicuro.