Scontri tra polizia e manifestanti ad Atene dopo la strage ferroviaria. Proteste davanti al Parlamento e contro il governo.
Manifestazione ad Atene che è sfociata in violenti scontri con la polizia. Oltre 7.500 persone sono scese in piazza oggi per il disastro ferroviario che ha provocato 57 morti. Scontri davanti al Parlamento tra manifestanti e la polizia. Cassonetti incendiati e molotov, a cui le forze dell’ordine hanno risposto lanciando gas lacrimogeni, granate stordenti e cariche di alleggerimento.
La popolazione si è scagliata contro il governo dato che secondo le indagini la responsabilità del terribile incidente ferroviario sulla tratta Atene-Salonicco è stata attribuita alla negligenza di un errore umano. Il ministro dei trasporti ha deciso subito di dimettersi ma non è bastato come non sono bastate le scuse del premier greco Kyriakos Mitsotakis con le famiglie delle vittime, affermando: «Come Primo Ministro, devo a tutti, ma soprattutto ai parenti delle vittime, chiedere perdono. Nella Grecia del 2023, non è possibile che due treni viaggino in direzioni opposte sulla stessa linea e non vengano notati da nessuno».
La rabbia della popolazione
“Non possiamo, non vogliamo e non dobbiamo nasconderci dietro l’errore umano” ha aggiunto il premier. “Il fatto che il sistema di controllo digitale sarà pienamente operativo entro i prossimi mesi non è una scusa. Al contrario. Non essere riusciti a finirlo rende il mio dolore ancora più grande”.
Oggi per le strade di Atene le persone sono scese per esprimere tutta la rabbia degli studenti, ferrovieri e impiegati del settore pubblico mentre i treni e la metropolitana sono in sciopero nel Paese. Tra i cartelli che sventolavano sulla folla, uno recitava: «Abbasso i governi assassini». Le persone radunate a piazza Syntagma chiedono verità e giustizia per quanto accaduto. Durante gli scontri 7 agenti di polizia sono rimasti feriti.