Iran sotto accusa per l’attacco contro le raffinerie dell’Arabia Saudita. I tre Paesi europei preoccupati per una possibile escalation.
NEW YORK – L’attacco alle raffinerie dell’Arabia Saudita, dello scorso 14 settembre, arriva in sede Onu. E tre dei maggiori Paesi europei prendono una posizione netta.
Francia, Germania e Gran Bretagna contro Teheran
“L’Iran ha la responsabilità dell’attacco” del 14 settembre alle strutture petrolifere saudite. Lo affermano in un comunicato congiunto diffuso alla missione tedesca all’Onu i capi di stato e governo dei tre paesi. “Non c’è altra spiegazione plausibile. Sosteniamo le indagini in corso per stabilire ulteriori dettagli“.
Rischio di una escalation nel Golfo
“Questo attacco potrà essere stato contro l’Arabia Saudita, ma riguarda tutti i paesi e aumenta il rischio di un grave conflitto“, sottolineano ancora a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu i leader di Francia, Germania e Gran Bretagna, riaffermando “l’importanza di compiere sforzi collettivi per la stabilità e la sicurezza regionali“. “Ci impegniamo a proseguire i nostri sforzi diplomatici per creare le condizioni e facilitare il dialogo con tutti i partner interessati alla riduzione delle tensioni in Medio Oriente“, spiegano: “Esortiamo l’Iran a impegnarsi in tale dialogo e ad astenersi da provocazioni ed escalation“. “Consapevoli dell’importanza degli sforzi collettivi per garantire stabilità e sicurezza regionali – concludono – ribadiamo la nostra convinzione che è giunto il momento per Teheran di accettare negoziati su un quadro a lungo termine per il suo programma nucleare e altre questioni, incluso il programma sui missili“.
Arabia Saudita, le raffinerie colpite
L’attacco del 14 settembre scorso ha colpito due strutture della compagnia petrolifera saudita Aramco, tra le più importanti non solo per Riad ma per l’industria energetica globale. Giganteschi incendi si sono sprigionati quando gli ordigni sganciati dai velivoli senza pilota – una decina secondo la rivendicazione degli stessi Houthi – si sono abbattuti nelle prime ore di sabato sulla raffineria di Abqaiq, la più grande del mondo, e sul giacimento di Khurais. La prima con una capacità di raffinazione di 7 milioni di barili al giorno, il secondo con estrazioni di 1 milione di barili al giorno. L’Arabia Saudita ha momentaneamente interrotto la produzione di petrolio ma ha comunicato che gli incendi sono sotto controllo e che non risultano vittime.