Il dipartimento del Tesoro USA è stato colpito da un attacco hacker attribuito alla Cina. Pechino respinge le accuse definendole infondate.
A inizio dicembre, il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti è stato colpito da un grave attacco hacker che ha scosso le istituzioni americane. La notizia è stata diffusa da France Presse, che ha visionato un documento ufficiale in cui si afferma che gli hacker sono riusciti ad accedere a computer e documenti non classificati del dipartimento.
Le accuse agli hacker cinesi
Secondo quanto riportato, l’attacco informatico sarebbe stato orchestrato da un attore sostenuto finanziariamente dalla Cina, sebbene il documento non fornisca ulteriori dettagli tecnici o prove definitive. La notizia è stata confermata dal Tesoro in una lettera inviata al Congresso, in cui si sottolinea la necessità di rafforzare le misure di sicurezza informatica per proteggere dati sensibili e infrastrutture governative.
Il documento divulgato identifica chiaramente la Cina come presunta responsabile, sottolineando che gli autori dell’attacco potrebbero essere stati supportati da finanziamenti statali. Questo episodio si inserisce in un contesto di crescente tensione tra Washington e Pechino sul tema della cybersicurezza e dello spionaggio digitale.
L’intrusione nei sistemi del dipartimento del Tesoro non ha riguardato informazioni classificate, ma ha comunque rappresentato una violazione significativa, sollevando interrogativi sulla vulnerabilità delle istituzioni statunitensi di fronte a minacce cyber sempre più sofisticate.
La risposta della Cina
Non si è fatta attendere la replica di Pechino, che ha respinto con forza le accuse. Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri cinese, ha dichiarato: “Abbiamo espresso più volte la nostra posizione riguardo ad accuse infondate e prive di prove. Si è sempre opposta ad ogni forma di attacco hacker”. Il governo cinese ha ribadito il suo impegno contro tutte le forme di attacco informatico. Sottolineando che tali accuse non fanno altro che alimentare inutili tensioni tra i due Paesi.
Questa vicenda evidenzia quanto sia cruciale il tema della sicurezza informatica nel contesto delle relazioni internazionali. Mentre gli Stati Uniti continuano a investigare sull’accaduto, la Cina insiste sulla mancanza di prove concrete. Resta da vedere se emergeranno nuovi dettagli che possano fare maggiore chiarezza su questa intricata vicenda.