Un attacco hacker alle sedi di Westpole Italia, ha bloccato tutto. L’azienda fornisce i servizi cloud alla Pubblica Amministrazione.
Le sedi interessate sono quelle di Milano e Roma di Westpole Italia, l’azienda certificata che fornisce i servizi cloud a PA Digitale. L’attacco hacker sta mettendo in forte crisi l’erogazione dei servizi della Pubblica Amministrazione.
Le buste paga sono in pericolo?
L’attacco hacker iniziato l’8 dicembre scorso ai danni di Westpole Italia prosegue. L’attacco contro la pubblica amministrazione era partito alle 5 del mattino e continua a dare seri problemi. Nella giornata di oggi, lunedì 18 dicembre, moltissime pubbliche amministrazioni hanno avuto problemi e criticità nei loro sistemi e, ad ora, sono ancora bloccati. L’attacco, che nel linguaggio tecnico web è conosciuto come ransomware, consiste in un attacco ai database che sono stati criptati e resi inaccessibili. Nessuno fino ad oggi sembra averlo rivendicato e nemmeno è arrivata richiesta alcuna di riscatto o pagamento.
Quali sistemi sono bloccati
Tra i sistemi bloccati c’è anche quello dell’anagrafe e servizi ai cittadini, ma non solo. L’attacco hacker ha portato una serie di effetti anche su altre sezioni, locali e nazionali, della pubblica amministrazione, e potrebbero essere oltre un centinaio. I più colpiti, e in maniera molto seria, sono i comuni più piccoli. Tra i servizi digitali in forte criticità anche quelli che riguardano le buste paga. Una fonte che ha preferito non rendere noto il nome ha dichiarato: “Mi chiede se è a rischio l’erogazione delle tredicesime per migliaia di dipendenti pubblici? Al momento l’ipotesi è remota, ma va considerata“.
Il presidente del consiglio della regione Veneto rassicura
Una prima rassicurazione arriva dalla Regione Veneto, dove il presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti, ha dichiarato: “Stipendi e tredicesime dei dipendenti pubblici regionali non sono a rischio. Le buste paga sono calcolate in autonomia dalla Regione con un altro software proprio, che non c’entra nulla con l’attacco hacker a Westpole“.
Nel blackout della PA, poi, è finito anche il sistema della fatturazione “Quifattura”. Le aziende, ad oggi, non hanno potuto registrare le fatture e trasmettere gli adempimenti Iva nei tempi di legge. L’Agenzia delle entrate ha dunque concesso la possibilità di allungare i tempi per le operazioni di fatturazione elettronica, senza applicare multe e altri interessi.