Un attacco informatico legato ad Israele avrebbe bloccato la distribuzione di benzina a Teheran, paralizzando tutto l’Iran.
Questa mattina la capitale Teheran è stata lasciata a secco di benzina: come dichiarano i media iraniani, la vendita di carburante è stata interrotta in diverse stazioni di servizio. Il blocco potrebbe essere collegato ad un attacco hacker israeliano: un episodio che è avvenuto già nel 2021.
Teheran senza benzina: l’ipotesi dell’attacco hacker
Dalla mattina di oggi, lunedì 18 dicembre, almeno il 60% dei distributori è fuori uso a Teheran. Secondo quanto riferisce il Times of Israel, un gruppo legato all’Israele chiamato “Gonjeshke Darande” (ovvero “passero predatore”) avrebbe rivendicato l’azione sostenendo di aver fatto un attacco informatico.
Gli hacker avrebbero disabilitato “la maggior parte delle pompe di benzina in tutto l’Iran”. Nel comunicato, il gruppo israeliano dichiara: “Questo attacco informatico è la risposta all’aggressione della Repubblica islamica e dei suoi alleati nella regione”, rivolgendosi poi al presidente dell’Iran: “Khamenei, giocare con il fuoco ha un prezzo”.
I precedenti attacchi informatici in Iran
Tuttavia, non è la prima volta che il Paese è vittima di un attacco informatico. Già nel 2021, un altro attacco aveva interrotto la vendita di benzina, fortemente sovvenzionata in Iran, causando disagi alle stazioni di servizio in tutto l’Iran.
In passato, “Gonjeshke Darande” aveva rivendicato un attacco hacker alle principali aziende siderurgiche iraniane: all’epoca si vociferava infatti che dietro l’attacco informatico ci fosse Israele.
Dopo l’episodio avvenuto stamattina, comunque i funzionari del ministero di Teheran hanno comunicato che entro la giornata di oggi i servizi torneranno a funzionare. Si garantisce che non ci saranno i rincari sulla benzina, tuttavia la popolazione viene invitata a non andare presso le stazioni di servizio.