Un duplice attentato nella notte a Bengasi, in Libia, ha provocato molte vittime, tra cui uomini dell’Intelligence. Le due autobombe hanno colpito all’uscita di una moschea.
LIBIA – E’ di almeno 22 morti e 32 feriti il bilancio dell’attentato che ha colpito Bengasi, la città principale della Cirenaica. All’uscita dei fedeli dalla moschea Baiat al Ridwan sita nel quartiere al-Salmani, due autobombe sono esplose squarciando l’aria e lasciando a terra un fiume di sangue. Il primo bilancio si è aggravato con le notizie provenienti dall’ospedale. Tra i feriti vi sarebbero Almahdi Al Falah capo dell’Intelligence department, Internal security e state security, mentre sarebbe morto Ahmed Alfaytori, capo del dipartimento delle unità investigative.
Le prime indagini
Immediate le operazioni investigative per individuare i responsabili dell’attentato. Secondo le forze di sicurezza della Libia la matrice degli attacchi sarebbe da ricondurre allo Shura Council of Benghazi Revolutionary, una coalizione di milizie integraliste islamiche tra cui la più nota è Ansar al-Sharia ma che comprende anche la brigata 17 Febbraio, la brigata Rafallah al-Sahati e altri gruppi terroristici.
Lo scontro tra lealisti e integralisti
Bengasi vive da tre anni un sanguinoso conflitto tra le forze leali al generale Khalifa Haftar e gli integralisti islamici. L’esercito nazionale della Libia di Haftar afferma da settimane di aver sconfitto gli integralisti e di avere il controllo dell’area portuale. A dispetto di ciò, gli attentati proseguono ancora.