La dinamica del crollo delle Torri Gemelle e del WTC7 l’11 settembre 2001. Analisi tecnica del disastro e cause ingegneristiche secondo il NIST.
L’11 settembre 2001, il mondo intero assistette a uno degli eventi più tragici della storia recente: il crollo delle Torri Gemelle e del WTC7 a New York, causato da un attacco terroristico. In questo articolo, esamineremo le cause tecniche che portarono al crollo degli edifici, seguendo le analisi condotte dal NIST (National Institute of Standards and Technology).
La progettazione delle Torri Gemelle
Le Torri Gemelle, completate nel 1973, rappresentavano un’innovazione architettonica e ingegneristica. Progettate dall’architetto Minoru Yamasaki, erano alte rispettivamente 417 e 415 metri, con una struttura che faceva affidamento su colonne perimetrali in acciaio per garantire stabilità. Ogni torre conteneva 236 colonne perimetrali e 47 colonne nel nucleo centrale, offrendo spazi interni aperti senza pilastri, grazie all’uso dell’acciaio. Questa soluzione rendeva le torri resistenti al vento e ai carichi verticali. Tuttavia, l’acciaio, se esposto a temperature elevate, perde gran parte della sua resistenza.
Secondo il NIST, non fu l’impatto diretto degli aerei a causare il crollo, bensì il calore generato dagli incendi successivi. Gli aerei, che trasportavano oltre 30.000 litri di carburante, innescarono incendi che raggiunsero temperature fino a 1000°C, facendo cedere le colonne in acciaio nei piani colpiti. L’acciaio, pur non fondendosi, si indebolì al punto da non riuscire più a sostenere il peso della struttura.
Il crollo del WTC7
Un terzo edificio, il WTC7, crollò alle 17:20 dello stesso giorno, senza essere stato colpito direttamente da alcun aereo. Le cause di questo crollo hanno generato numerose teorie complottiste, ma il rapporto del NIST spiega che fu dovuto principalmente agli incendi innescati dai detriti delle torri crollate.
Il WTC7 era supportato da 58 colonne perimetrali e 24 interne. Quando gli incendi raggiunsero temperature elevate, le colonne interne, in particolare la colonna 79, cedettero a causa della dilatazione termica e del collasso progressivo dei pavimenti. Il crollo totale avvenne a cascata, con l’edificio che si “accartocciò” su sé stesso in pochi secondi.
Il crollo del World Trade Center è stato il risultato di un complesso insieme di fattori strutturali, incendi e alte temperature, confermando la vulnerabilità dell’acciaio quando esposto a calore estremo.