Polizia smantella rete neonazista nel bolognese. Tra le accuse: istigazione all’odio razziale e un piano contro la premier Meloni.
Un’operazione della Polizia di Stato ha portato a 12 arresti e 25 indagati nel bolognese, smantellando un gruppo neonazista e suprematista denominato “Werwolf Division”, il cui nome richiama i “lupi mannari” di Heinrich Himmler nella Germania nazista e, a quanto pare, progettava anche un attentato contro Giorgia Meloni.
“Attentato a Giorgia Meloni”: il piano del gruppo neonazista
Le accuse principali includono associazione con finalità di terrorismo, propaganda e istigazione all’odio razziale, etnico e religioso, oltre alla detenzione illegale di armi da fuoco.
Secondo la Digos di Bologna, il gruppo mirava a sovvertire l’ordine costituzionale italiano per instaurare uno stato autoritario e razzista, basato sull’ideologia della supremazia ariana.
Nei piani del gruppo, emersi dalle indagini, ci sarebbe stato anche un ipotetico attentato contro la premier Giorgia Meloni.
Tra le strategie, la creazione di una rete organizzata e la reclutazione di lupi solitari tramite canali Telegram. Questi ultimi venivano addestrati per compiere azioni violente eversive, inneggiando al negazionismo della Shoah e alla propaganda nazista.
Misure cautelari e perquisizioni
Le misure cautelari, emesse dal Gip del Tribunale di Bologna su richiesta della Procura, prevedono il carcere per gli arrestati.
Parallelamente, sono state effettuate 13 perquisizioni domiciliari in diverse abitazioni riconducibili agli indagati. L’operazione è stata coordinata dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione.
La “Werwolf Division” era già stata oggetto di indagini nel maggio 2023, quando la Procura di Napoli aveva individuato una rete Telegram, gestita da membri bolognesi, utilizzata per promuovere atti eversivi violenti.
Gli otto indagati di allora avevano inneggiato alla Shoah, gettando le basi per azioni simili a quelle appena sventate.