La paura in Pakistan in vista delle elezioni resta tanta. Un uomo si è fatto saltare durante un comizio elettorale uccidendo più di cento persone.
MASTUNG (PAKISTAN) – Il Pakistan è ritornato nell’incubo terrorismo a pochi giorni dalle elezioni. Un uomo si è fatto saltare in aria mentre era in corso un comizio con migliaia di persone. Il bilancio dell’attentato, rivendicato dall’ISIS, è molto grave: si parla di 120 morti e un centinaio di feriti.
Tra le vittime ci sarebbe anche il candidato Siraj Raisani, che stava tenendo il comizio. Secondo una ricostruzione degli inquirenti locali, il kamikaze si è fatto saltare a due passi dal politico che è morto sul colpo. Insieme a lui hanno perso la vita anche le guardie del corpo.
Il timore di altri attentati in vista delle prossime elezioni è alto in Pakistan, tanto che sono stati previsti oltre 350 mila uomini davanti ai seggi per cercare di evitare dei nuovi attacchi che negli ultimi mesi si sono verificati con molta frequenza.

Pakistan, in manette l’ex premier Sharif
Mentre la paura del terrorismo prende piede in Pakistan, la Polizia ha portato in carcere l’ex premier Nawaz Sharif e la figlia. I due sono rientrati nel Paese in vista delle elezioni dopo l’esilio di Londra ma sono stati portati subito in prigione con il leader che dovrà scontare una pena di 10 anni per un caso di corruzione.
L’ex numero uno pakistano è stato condannato per aver acquistato un appartamento a Londra con dei soldi provenienti da tangenti. Insieme a lui, è finita in manette anche la figlia dovrà trascorrere sette anni in carcere per complicità nella corruzione.
Il politico era tornato in Pakistan per le prossime votazioni. Sharif si è sempre detto innocente, accusando i militari di volerlo incolpare con prove false.