Attentato Solingen: arrestato l’attentatore, l’Isis rivendica l’attacco

Attentato Solingen: arrestato l’attentatore, l’Isis rivendica l’attacco

Attentato Solingen: un giovane siriano si è consegnato alla polizia, l’Isis ha rivendicato l’attacco che ha causato tre morti e nove feriti.

A distanza di poco più di 24 ore dall’attentato a Solingen, un siriano di 26 anni – identificato come Issa Al H. – si è consegnato alle autorità.

Il giovane ha confessato il crimine, che ha causato la morte di tre persone e altri nove feriti, portando parzialmente a una svolta nelle indagini.

Attentato Solingen: la confessione di un giovane siriano

Come riportato dall’Ansa.it, il giovane è arrivato in Germania nel 2022 e richiedente asilo a Bielefeld, si è avvicinato agli agenti di polizia intorno alle 23 di sabato sera.

Coperto di sangue e sotto la pioggia, come scrive Bird, l’uomo ha dichiarato: “Sono io quello che state cercando“.

La confessione ha coinciso con il ritrovamento dell’arma usata nell’attacco, individuata con l’aiuto di un cane della polizia a breve distanza dal luogo dell’assalto.

Le prime ore delle indagini sono state caratterizzate da confusione e incertezza, con diverse persone fermate. Tra cui un ragazzo di 15 anni, sospettato di aver avuto contatti con l’attentatore poco prima dell’attacco.

Le autorità tedesche, che avevano fin dall’inizio indicato un uomo tra i 20 e i 30 anni come principale sospettato, hanno potuto finalmente tirare un sospiro di sollievo con l’arresto e la confessione di Issa Al H.

La rivendicazione dell’ISIS

Mentre la comunità di Solingen è ancora sotto shock, le autorità si trovano a dover affrontare la possibile matrice terroristica dell’attacco.

In serata, infatti, è arrivata una dichiarazione dall’agenzia di stampa jihadista Amaq, legata all’ISIS, che ha rivendicato l’attentato.

Secondo il comunicato, l’attacco è stato perpetrato da un “soldato dello Stato islamico” come vendetta “per i musulmani in Palestina e ovunque“.

La rivendicazione, diffusa su Telegram, ha aggiunto un ulteriore elemento di terrore a un evento già tragico.

L’attacco di Solingen, avvenuto durante una celebrazione per i 650 anni della città, ha gettato un’ombra cupa su un evento che doveva essere un simbolo di unità e inclusione.

Le parole “Allahu Akbar“, riportate da alcuni testimoni, hanno alimentato ulteriormente i timori di un atto di terrorismo islamista.

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