Gli attivisti di “Ultima Generazione” tornano a protestare a Roma: panico per gli automobilisti in Via Appia.
A pochi mesi dall’ultima protesta, gli attivisti di Ultima Generazione tornano a manifestare contro il cambiamento climatico. Intorno alle 8:30 del mattino di oggi, venerdì 29 settembre, hanno bloccato la strada in via Appia, a Roma, causando panico tra gli automobilisti.
Gli attivisti bloccano il traffico
Da una parte gli attivisti fermi per terra con gli striscioni in mano, dall’altra gli automobilisti che si sono scatenati contro la folla che aveva bloccato il traffico. Poco dopo sul posto sono intervenuti i Carabinieri, che hanno trascinato gli ambientalisti sul ciglio della strada.
Poi, il gruppo di Ultima Generazione è stato portato in caserma per l’identificazione, e la successiva denuncia. E’ stato sequestrato uno striscione arancione con la scritta ‘fondo riparazione’. Fortunatamente, nonostante la situazione sia stata pericolosa, non c’è stato nessun ferito.
“Possiamo cambiare le cose”
Uno degli attivisti, ribadendo il motivo che li aveva portati a manifestare, ha chiosato: “Qualcuno ha il coraggio di mettersi in strada a manifestare con tutti i rischi che comporta l’azione”.
Poi ha aggiunto: “Le persone sanno quali sono le conseguenze di investire nei combustibili fossili, sanno che il cambiamento climatico è distruttivo e reale. Quello che non sanno è che le cose possono andare diversamente. Sono convinti che il mondo sia questo ed è impossibile cambiarlo. Si sbagliano, è nostro diritto decidere”.
La protesta di Ultima Generazione, però, ha riguardato anche l’apertura di nuovi centri di permanenza per il rimpatrio destinati a ospitare i migranti in attesa dell’espulsione.
L’appello sui social di Ultima Generazione
Questa mattina sui social di Ultima Generazione è apparso un post che diceva: “Nuovo blocco stradale per chiedere un “Fondo Riparazione” permanente di 20 miliardi di euro per riparare i danni causati agli italiani dalla crisi climatica”.
E poi ancora: “Questa mattina Giordano, Filippo, Samuele, Beatrice e Simone hanno bloccato Largo dei Colli Albani perché non vogliono che lo Stato continui ad investire i soldi delle nostre tasse nel fossile, ma che finanzi invece il Fondo Riparazione per i danni della crisi climatica”.