Scontro M5s-Lega sul processo Montante. Il Governo non si costituisce parte civile e l’antimafia convoca Matteo Salvini. Il Viminale: “Ha deciso Conte”.
ROMA – Nuova polemica tra M5s e Lega. Questa volta i pensieri non concordi sono sul caso Antonello Montante. Il governo non si è costituito parte civile nel processo riguardante l’ex Confindustria Sicilia e il presidente della commissione antimafia, Nicola Morra, convoca Matteo Salvini per avere maggiori informazioni.
“E’ motivo di curiosità – dichiara l’esponente del M5s – conoscere i motivi che hanno indotto il titolare del Viminale a non costituirsi parte civile in questi procedimenti. E’ prevista un’audizione in commissione del ministro affinché dia ragione di questa scelta politica e simbolica assai importante. Il caso Montante ha fatto capire che loro che si presentavano come antimafia erano pro-mafia. Sentiremo dalla voce di Salvini e cercheremo di capire. Poi ognuno si farà le sue ragioni“.
Processo Montante, il Viminale si difende: “La decisione è stata presa da Conte”
Immediata la replica del Viminale. Alcune fonti riportate dal Corriere della Sera hanno spiegato come la decisione sia stata presa dalla Presidenza del Consiglio. Il ministro dell’Interno nei mesi scorsi aveva ribadito l’intenzione di schierarsi come parte civile ma il premier Conte ha frenato l’ipotesi negando la richiesta di autorizzazione. Il parere contrario si è basato sul consiglio dell’Avvocatura arrivato qualche giorno prima.
Il ministro Salvini sarà comunque ascoltato nei prossimi giorni da parte dell’Antimafia per chiarire meglio una situazione che resta al momento ricca di mistero. Il Viminale ha assicurato che la decisione è stata presa dal premier Conte e non dal Ministero. Su questo saranno necessari degli approfondimenti in futuro per verificare la verità delle dichiarazioni dei diretti interessati. Il Governo è pronto a dichiararsi parte civile nel processo Montante ma prima deve arrivare l’autorizzazione da parte di Palazzo Chigi.