Def, Bankitalia: senza aumento dell'Iva il deficit sale al 3,4%
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Direttore: Alessandro Plateroti

Def, Bankitalia: senza aumento dell’Iva il deficit sale al 3,4%

Giuseppe Conte Matteo Salvini Luigi Di Maio

Le audizioni sul Def continuano. Davanti alle commissioni di Camera e Senato Bankitalia lancia l’allarme: “Scenario condivisibile ma i rischi restano”.

ROMA – Prima di arrivare in Aula, la discussione sul Def si è spostata in commissione di Bilancio. A parlare in audizione nella giornata di martedì 16 aprile 2019 è stata Bankitalia che è ritornata sulla riforma voluta dal Governo: “Lo scenario macroeconomico – precisa riportato dall’ANSApresentato nel Def tiene conto in modo realistico della congiuntura ed è complessivamente condivisibile. Esso è soggetto a rischi rilevanti, che possono provenire da un peggioramento del contesto globale e da un più accentuato deterioramento della fiducia delle imprese“.

L’Istituto interviene anche sull’intenzione da parte del governo di non aumentare l’IVA: “Il rischio è di avere un deficit al 3,4% nel 2020, 3,3% nel 2021 e 3% nel 2022. Condividiamo l’intenzione di non ricorrere ad un ulteriore indebitamento per approvare la riforma fiscale ma il governo punta ad una riduzione delle tasse medie sul ceto medio finanziato con una revisione complessiva delle agevolazioni fiscali“.

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Bankitalia
fonte foto https://www.facebook.com/tatiana.dellolio

Def, sindacati e Svimez attaccano la Flat Tax

L’audizione di Bankitalia è stata preceduta da Svimez che ha duramente attaccato la Flat Tax e di conseguenza la Lega sostenendo che si tratta di “una riforma a favore dei ricchi e contro il Sud“.

Una posizione condivisa anche dai sindacati e in particolare dalla CIGL: “Il Governo evoca, senza risorse e stime di impatto, una riforma fiscale basata sulla revisione delle agevolazione fiscale e l’introduzione della flat tax. Una redistribuzione condivisibile ma non appare comprensibile che la riforma venga legata a doppio filo a una misura ingiusta e regressiva, tanto più su base familiare“.

Le audizioni continueranno nei prossimi giorni e poi il testo è atteso in Aula dove Camera e Senato nel più breve tempo possibile dovranno approvare una delle riforme fondamentali di questa legislatura.

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ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2021 15:29

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