Aumenti accise gasolio e riduzione benzina: tutte le novità
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Direttore: Alessandro Plateroti

Aumenti accise gasolio e riduzione benzina: tutte le novità

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Dal 2025 le accise sul gasolio aumenteranno, mentre quelle sulla benzina caleranno. I dettagli della misura e il suo impatto economico.

Le accise sui carburanti subiranno un’importante revisione nei prossimi anni: un aumento graduale per il gasolio e una contestuale riduzione per la benzina. Questo provvedimento, già approvato dalla Commissione Finanze del Senato, punta a ridurre il divario fiscale tra i due carburanti, con l’obiettivo di allineare le aliquote entro il 2030. La decisione nasce da una serie di considerazioni economiche, ambientali e politiche, in linea con le direttive europee per una fiscalità più sostenibile.

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Obiettivi della misura: il riequilibrio fiscale tra gasolio e benzina

Attualmente, l’accisa sul gasolio è pari a 0,6174 euro al litro, inferiore rispetto a quella della benzina, fissata a 0,7284 euro al litro. Questo divario fiscale, considerato ingiustificato dal punto di vista ambientale, sarà progressivamente eliminato. A partire dal 2024, l’accisa sul gasolio aumenterà di un centesimo al litro ogni anno, mentre quella sulla benzina verrà ridotta nella stessa misura.

Entro il 2030, entrambe le accise dovrebbero raggiungere un valore identico, generando un gettito fiscale aggiuntivo per lo Stato. I fondi derivanti da questo incremento saranno destinati principalmente al settore del trasporto pubblico locale, per finanziare il rinnovo dei contratti di lavoro degli autoferrotranvieri. L’accordo riguarda oltre 110 mila lavoratori, con il contratto scaduto a fine 2023.

Secondo le stime, il primo anno il surplus fiscale generato sarà di circa 100 milioni di euro, cifra che salirà a 200 milioni nel secondo anno e a 500 milioni entro il quinto anno, quando il processo di armonizzazione fiscale sarà più avanzato.

Pressioni europee e impatti ambientali

L’adeguamento delle accise non è solo una questione economica, ma risponde anche a richieste specifiche dell’Unione Europea. Dal 2023, Bruxelles ha intensificato il pressing sull’Italia affinché le politiche fiscali legate ai carburanti rispecchino l’impatto ambientale dei singoli prodotti. La logica alla base di questa richiesta è chiara: il gasolio, sebbene più economico al distributore, ha un impatto ambientale negativo maggiore rispetto alla benzina, contribuendo in modo significativo all’inquinamento atmosferico.

Secondo il “Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi” (Dad) redatto dal Ministero dell’Ambiente, la tassazione agevolata sul gasolio rappresenta una distorsione fiscale che va corretta per disincentivarne l’utilizzo. Il nuovo sistema mira a rendere i carburanti meno convenienti per i consumatori, spingendoli verso alternative più sostenibili.

È importante sottolineare che, al distributore, i consumatori non pagano solo l’accisa: sul prezzo finale dei carburanti incidono anche l’Iva al 22% e il costo netto del combustibile, comprensivo del margine di guadagno dei gestori.

Le prospettive future

L’obiettivo finale è duplice: da un lato, garantire una maggiore sostenibilità economica per il settore del trasporto pubblico locale, dall’altro promuovere una transizione ecologica nel consumo di carburanti. Il governo italiano si impegna così a rispettare le direttive europee, che spingono per politiche più severe in materia di riduzione delle emissioni inquinanti.

Sebbene l’aumento delle accise sul gasolio possa suscitare preoccupazioni tra gli automobilisti, il rincaro graduale dovrebbe consentire un adattamento progressivo da parte di imprese e cittadini. Allo stesso tempo, la riduzione dell’accisa sulla benzina rappresenta un incentivo per riequilibrare il mercato.

In conclusione, la revisione fiscale dei carburanti rappresenta un tassello importante di una strategia più ampia per ridurre l’impatto ambientale dei trasporti, assicurando al contempo risorse economiche fondamentali per il settore pubblico. Tuttavia, la misura non è priva di rischi: sarà fondamentale monitorare gli effetti sul mercato e sull’economia delle famiglie, soprattutto in un contesto già segnato dall’aumento generale dei costi energetici.

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ultimo aggiornamento: 23 Gennaio 2025 18:39

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