A seguito dell’inflazione che ad oggi dilaga, la rivalutazione potrebbe portare ad un incremento delle pensioni nel prossimo anno.
Aumenti in arrivo nelle pensioni: stando ai calcoli della Uil, grazie alla rivalutazione delle pensioni del 2%, potrebbero arrivare aumenti lordi mensili tra i 10 e i 51 euro. Gli aumenti potrebbero essere effettivi già a partire da ottobre. Difatti, nell’insieme delle misure del decreto Aiuti bis, ci sarà anche la rivalutazione delle pensioni del 2%.
A seguito dell’inflazione che ad oggi dilaga, la rivalutazione potrebbe portare ad un incremento degli assegni pensionistici nel prossimo anno. Si tratta comunque di stime ipotetiche. Le pensioni potrebbero quindi aumentare.
Ciò grazie al meccanismo della rivalutazione delle pensioni. Si tratta di una conseguenza diretta dell’inflazione in forte aumento. Nel 2023, il Governo dovrebbe sborsare una cifra tra i 10 e i 12 miliardi a causa dell’inflazione. Le stime di gennaio del 2022, prevedevano un incremento dell’1,7%. Il valore definitivo dell’incremento è stato poi al 2%. La differenza verrà colmata con un conguaglio nel prossimo anno.
La rivalutazione pari al 2%
La misura in questione, verrà riconosciuta agli assegni fino a 2.692 euro. Stando ai dati di uno studio della Uil, con la rivalutazione pari al 2% una pensione media di 952 euro mensili avrebbe un aumento pari a 19 euro lordi al mese pari a 57 euro complessivi nel trimestre da ottobre a dicembre.
Nella fattispecie, significa che per una pensione minima, di 524 euro, l’incremento sarebbe di 10,49 euro lordi, 31,46 euro nei tre mesi. Invece in una pensione di 2.622 euro si registrerebbe una rivalutazione di 51,39 euro lordi, per 154,16 euro nei tre mesi.
A questi dati poi, bisogna aggiungere un ulteriore incremento dello 0,2%. Si tratta del conguaglio dell’inflazione riconosciuta per quest’anno. Ma la situazione non cambia molto: ogni 500 euro di pensione, aggiungendo l’incremento dello 0,2%, la somma corrisponde a +1 euro lordo al mese.
Le cifre stimate per il 2023 sono di molto superiori rispetto a quelle del 2022. Secondo le stime della Bce il tasso di inflazione per il 2022 sarà del 6,8%. Secondo il meccanismo di rivalutazione si tiene conto della variazione positiva dell’inflazione rispetto all’anno precedente. Si ipotizza quindi che un incremento triplicato possa produrre un importante incremento mensile per gli assegni pensionistici e per i trattamenti assistenziali. Ad esempio l’assegno sociale e le pensioni d’invalidità civile.