Con la foresta da parete di Aura System, è ora di cambiare aria

Con la foresta da parete di Aura System, è ora di cambiare aria

Aura System è la startup che ha ideato la prima parete respirante in Italia: piante e ventole unite per purificare l’aria e assorbire la CO2.

E’ ora di cambiare aria. Ce lo sta gridando a tutta voce l’ambiente, ce lo raccomandano vivamente scienziati e ricercatori, e ce lo consiglia anche il nostro corpo. Passare le nostre giornate nell’aria viziata di un ufficio, o con i tradizionali impianti di ventilazione delle nostre case non ci fa poi così tanto bene, al punto che si parla di una vera e propria sindrome, quella “dell’edificio malato”, per la quale i composti chimici che si vengono a creare negli spazi al chiuso sarebbero responsabili di irritazioni e sensazioni di disagio fisico. Allargando il discorso, però, a stare male è anche l’ambiente tutto, con caldaie e condizionatori che consumano altissimi livelli di energia ed elettricità, e sono colpevoli di elevate emissioni di CO2.

Da Milano arriva però una ventata di aria fresca: un gruppo di giovani ragazzi ha infatti unito idee e competenze in una startup innovativa e ha dato vita alla prima parete verde respirante in Italia. Scopriamo insieme di cosa di occupa Aura System.

Da tesi di laurea ad azienda: come è nata la startup

“Stavo cercando un argomento per la tesi” – così inizia il racconto che Pietro Carloni, CEO e Founder di Aura System, ha fatto della sua attività ai microfoni di 105Startup – “sono entrato in un’aula studio strapiena di persone e si percepiva un’aria molto consumata, e un mio amico ha commentato ‘se almeno ci fosse qualche pianta'”. Ma di vegetazione, nemmeno l’ombra, e le finestre non potevano essere aperte per via dei sistemi di condizionamento centralizzati. Ecco allora l’illuminazione: sarà mai possibile “coltivare” aria fresca all’interno degli spazi chiusi?

Mesi di studio e di stesura della tesi, insieme al periodo del Covid, hanno portato Pietro e il suo amico e collega Aligi Marini a trovare una risposta affermativa a tale domanda, e ad iniziare a credere davvero in quell’idea. Poco dopo è arrivata l’opportunità offerta da Joule, la scuola di Eni per l’impresa, grazie alla quale i due fondatori hanno potuto prendere parte ad un piano di incubazione e accelerazione per startup: in men che non si dica si sono ritrovati con un progetto concreto tra le mani, dedicato principalmente al B2B e supportato da operatori esperti del settore.

Come raccontato da StartupItalia, Joule ha anche messo a disposizione la sua sede di Roma per testare i primi prototipi, contribuendo tantissimo allo sviluppo della realtà in una vera e propria azienda, che ad oggi poggia su un team di 5 persone e vende i suoi prodotti sul proprio sito. Il tutto con una visione molto chiara: migliorare la qualità dell’aria all’interno degli edifici, in modo sostenibile, e usando la forza che la natura già da sè mette a disposizione.

Sphera: la parete che respira di Aura System

Partendo da tre valori molto semplici quanto essenziali – natura, persone, ricerca – i membri della startup hanno sviluppato Sphera, una piccola foresta di piante vere che va a costituire una parete, ma che, a differenza delle sue simili con fini puramente decorativi, respira. Può farlo grazie al sistema di ventole che ha sul retro, il quale forza l’aria presente nella stanza a passare attraverso il terriccio e le foglie delle piante, che vanno così a costituire un vero e proprio biofiltro. Gas e sostanze inquinanti (tra cui la CO2) vengono infatti assorbiti o degradati dai vegetali, selezionati proprio in base alle loro caratteristiche purificanti e filtranti. Il “muro” green è anche in grado di assorbire le onde sonore, riducendo l’inquinamento acustico. I vantaggi sul benessere delle persone, sia fisico che mentale, sono dunque molteplici e attestati.

Modulabile, disponibile in diversi formati e dimensioni e presto anche collegabile ad intelligenze virtuali per il suo controllo a distanza, il sistema ideato da Aura System è particolarmente consigliato per gli uffici, ma anche per le mura domestiche, anche perchè la biofiltrazione è riconosciuta come il metodo più economico e sostenibile per purificare l’aria. Si stima infatti che possa far risparmiare il 60% dell’energia nella stagione estiva e il 50% in quella invernale. Tutto questo, senza creare nuovi marchingegni ed impianti meccanici, bensì sfruttando le potenzialità che la natura ha già messo a disposizione, con la speranza che natura e uomo ritrovino l’armonia e la simbiosi con le quali sono stati creati.