La Croazia entrerà nell’area Schengen dal 2023 mentre Bulgaria e Romania dovranno superare il veto posto da Austria e Paesi Bassi.
Il vertice dei ministri degli Interni dell’Ue ha dato il via libera alla Croazia di entrare nell’area Schengen dal 1° gennaio 2023. Zagabria però è l’unica delle candidate a raggiungere l’obiettivo. Si è trattata di una votazione separata infatti proprio perché i 27 decidono che Bulgaria e Romania restano ancora fuori. A porre il veto sui due paesi sono stati Austria e Paesi Bassi.
La motivazione che Vienna ha dato di aver deciso di lasciare fuori dalle frontiere europee Sofia e Bucarest è legato ai flussi migratori. L’Austria teme un aumento di flussi migratori in arrivo nel suo paese attraverso la rotta balcanica che con l’abbattimento delle frontiere esterne e l’introduzione dei due paesi nella zona di libera circolazione, potrebbe agevolare troppo gli arrivi.
I due paesi dovranno superare il veto
Secondo Vienna il 40% delle persone in arrivo al confine austriaco passa proprio attraverso Romania e Bulgaria. Per questo l’Austria riporta l’attenzione sulla questione immigrazione. “Il sistema attuale non funziona. L’Austria ha avuto più di 100mila attraversamenti illegali, 75mila dei quali sono persone non registrate, pur essendo noi circondati da altri Paesi dell’area Schengen” sottolinea il ministro dell’Interno austriaco che propone di migliorare Schengen, prima di allargarlo. “Pertanto, sono favorevole al rinvio del voto e all’inclusione di questi Paesi solo in seguito” sottolinea.
Più morbida la linea dell’Olanda che era favorevole all’entrata della Romania ma non a quello della Bulgaria a causa delle violazioni dello stato di diritto e ai problemi legati alla corruzione di Sofia. La Bulgaria inoltre non condivide le motivazioni apportate al veto del ministro austriaco sulla provenienza degli immigrati. I due paesi potranno entrare nell’area Schengen solo quando tutti i paesi membri non avranno più resistenze.