Accordo USA-Giappone: Donald Trump riduce i dazi sulle auto e Tokyo risponde con un fondo da 550 miliardi di dollari.
Dopo aver rimproverato l’Unione Europea di finanziare la guerra della Russia contro l’Ucraina, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha scelto una linea più distensiva nei confronti dei dazi contro il Giappone. Con un ordine esecutivo, come riportato da Sky News, la Casa Bianca ha annunciato la riduzione dei dazi sulle auto giapponesi dal 27,5% al 15%. La misura, che interessa direttamente colossi come Toyota, Honda e Nissan, segna una svolta nelle relazioni bilaterali tra Washington e Tokyo.

Trump riduce i dazi sulle auto giapponesi: l’accordo
L’accordo, negoziato a partire da luglio e formalizzato il 4 settembre dopo un incontro tra Donald Trump e il capo negoziatore giapponese Ryosei Akazawa, introduce un cambiamento sostanziale nel regime tariffario americano.
I nuovi dazi, fissati al 15%, non saranno applicati cumulativamente sui prodotti già soggetti a tariffe più alte, come la carne bovina. Al contrario, i beni giapponesi che prima erano tassati a meno del 15% vedranno un adeguamento a questa soglia. Il provvedimento ha effetto retroattivo a partire dal 7 agosto.
La decisione americana ha un impatto immediato sulle principali case automobilistiche giapponesi, che realizzano oltre il 50% del loro fatturato in Nord America. Toyota, Honda e Nissan escono così da una fase di incertezza che aveva pesato sui loro titoli in borsa. Allo stesso tempo, il Giappone rafforza la cooperazione economica con gli Stati Uniti.
Un fondo da 550 miliardi di dollari per gli Usa
Come parte dell’intesa, aggiunge Sky News, Tokyo ha annunciato la creazione di un fondo da 550 miliardi di dollari destinato a sostenere infrastrutture strategiche negli Stati Uniti. Il finanziamento sarà composto da una combinazione di investimenti diretti, prestiti e garanzie.
Durante la cerimonia della firma, il Segretario al Commercio statunitense Howard Lutnick ha dichiarato: “È un fatto storico. Il Giappone ha impegnato 550 miliardi di dollari per rafforzare la sicurezza nazionale ed economica americana. Inoltre, ha collaborato con noi per ampliare l’accesso dell’America ai suoi mercati“. Tuttavia, persistono alcuni dubbi sulla struttura e il funzionamento del fondo.