L’Unione Europea conferma il divieto alla produzione di auto a benzina e diesel dal 2035. Analisi degli effetti sul mercato e delle multe.
Dal 2035, l’Unione Europea bloccherà la produzione di auto e furgoni con motori a benzina e diesel, una decisione che Alfredo Altavilla, già braccio destro di Sergio Marchionne, aveva commentato così: «Il 2035? Bisogna vedere chi ci arriva vivo». Tuttavia, le ripercussioni potrebbero farsi sentire già dal 2025, quando scatteranno le multe per il mancato rispetto delle quote di auto elettriche imposte ai produttori.
Auto elettriche e mercato: un percorso accidentato
Massimo Artusi, presidente di Federauto, ha descritto due scenari possibili: «Se si interviene tempestivamente sulle multe prevediamo un mercato stabile rispetto al 2024. Se così non fosse i produttori potrebbero scegliere di limitare la vendita di modelli a motore per aumentare il rapporto rispetto alle elettriche, e se accadrà questo lo scenario sarà drammatico. Il mercato in Italia potrebbe ridursi del 30% a quota un milione 100mila auto».
A Bruxelles, la commissaria Roxana Minzatu ha ribadito l’intenzione di mantenere invariato il regolamento, posticipando la revisione al 2026: «Il regolamento richiede alla Commissione di preparare una relazione sui progressi compiuti entro il 2025. Sulla base della relazione la Commissione riesaminerà il regolamento nel 2026».
Le difficoltà nel promuovere la transizione verso l’elettrico sono evidenti. Secondo Acea, l’associazione delle principali case automobilistiche europee, le multe potrebbero raggiungere i 16 miliardi di euro entro il 2025. Luca de Meo, presidente di Acea e CEO di Renault, ha sottolineato: «I produttori vogliono chiarezza su posti di lavoro e investimenti prima della fine dell’anno per evitare danni alla competitività dell’Europa».
Un equilibrio necessario
Intanto, i numeri parlano chiaro. Le immatricolazioni di auto elettriche in Europa sono calate del 9,5% a novembre 2024, con un tonfo particolarmente marcato in Francia (-24,4%) e Germania (-21,8%). In Italia, il crollo è stato del 17,1% rispetto a novembre 2023, con sole 6.601 auto “full electric” immatricolate.
Anche Mercedes-Benz ha rallentato il piano per diventare un marchio completamente green entro il 2030. Marc Langenbrinck, CEO di Mercedes–Benz Italia, ha spiegato: «Quando cinque anni fa abbiamo annunciato la nostra strategia eravamo convinti che la transizione sarebbe stata più veloce. Per diverse ragioni, invece, sta richiedendo più tempo di quanto tutti avevano previsto».
Le dichiarazioni di Wopke Hoekstra, commissario al Clima, riflettono l’orientamento dell’UE: «Con le nostre riforme le vetture green saranno sempre più convenienti». Tuttavia, la realtà dei mercati e delle aziende europee richiede un ripensamento delle tempistiche e delle strategie per evitare conseguenze economiche e sociali irreversibili. La transizione deve essere giusta e sostenibile, ma soprattutto attuabile. Come riportato da liberoquotidiano.it