Autonomia differenziata approvata dalla Camera: la riforma è legge

Autonomia differenziata approvata dalla Camera: la riforma è legge

Approvato dopo una lunga maratona il disegno di legge sull’autonomia differenziata. Scontro tra i partiti durante le dichiarazioni di voto.

Con 172 voti a favore, 99 voti contrari e 1 astenuto, l’autonomia differenziata è stata approvata dalla Camera a seguito di una “lunga maratona notturna”. La riforma ora è legge. Il testo, fortemente voluto soprattutto dalla Lega e dal ministro Roberto Calderoli, era già stato approvato dal Senato. La riforma prevede la possibilità per le Regioni di gestire in autonomia diverse materie che, prima di adesso, erano invece controllate dallo Stato.

Senato

Approvata l’autonomia differenziata

Dopo il via libera alla riforma del premierato, il Senato ha approvato anche quella sull’autonomia differenziata. Come sottolineato dai principali media italiani, a seguito di un lungo lavoro notturno, alla Camera è arrivato il secondo e definitivo “sì” al disegno di legge sull’Autonomia, fortemente sostenuta dalla Lega e dal Governo. L’Aula di Montecitorio ha licenziato il provvedimento con 172 voti a favore e 99 voti contrari con 1 astenuto. Nonostante i dubbi sollevati da Forza Italia negli scorsi giorni, anche il partito di Antonio Tajani si è unito al resto della maggioranza nella votazione.

Le reazioni

La riforma mira a fare in modo che le Regioni italiane possano gestire in modo autonomo materie che ad oggi, invece, sono sotto il controllo dello Stato. In questo senso sono arrivate le prime reazioni. Molinari della Lega, per esempio ha mostrato la sua grande soddisfazione: “Gli argomenti che usavano i fascisti veri contro l’autonomia sono gli stessi che avete usato voi in questi 15 giorni. L’articolo 5 della Costituzione dice che ‘la Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali’. Quando dite che l’autonomia e’ contro la Costituzione o non sapete di cosa parlate o mentite”, le parole riprese da SkyTg24.

Durissima la reazione del Partito Democratico con la segretaria Elly Schlein che se l’è presa direttamente con FdI: “Cambiate il vostro nome di in ‘brandelli d’italia’ o ‘fratelli di mezza Italia’ visto che la state spaccando, vergogna”, il commento durante la dichiarazione di voto finale alla Camera sull’Autonomia.

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