Via libera della Cassazione per il referendum per l’abrogazione dell’Autonomia differenziata. Prima altro passaggio davanti ai giudici della Consulta.
La Cassazione ha dato l’ok al referendum per l’abrogazione dell’autonomia differenziata. Questa la notizia riportata dai principali media di stampa italiani in questi minuti. Per l’Ufficio centrale della Suprema Corte, dunque è legittima la richiesta di abrogazione. Prima di indire il referendum, però, sarà necessario un altro passaggio davanti ai giudici della Consulta per la questione legata all’ammissibilità.
Autonomia differenziata: ok Cassazione al referendum abrogativo
La richiesta di abrogare l’Autonomia differenziata è stata ritenuta legittima da parte della Cassazione. Via libera, quindi, al referendum. Prima, però, sarà necessario un altro passaggio davanti ai giudici della Consulta per la questione legata all’ammissibilità.
A rendere nota la situazione sono stati i giudici dell’ufficio centrale del referendum che hanno in parte ribaltato quanto stabilito dalla Corte Costituzionale che aveva considerato legittima (giudicandone anticostituzionali solo alcune parti) la legge Calderoli, promulgata il 25 giugno, e ritenuto non fondata la questione di costituzionalità dell’intera legge sull’Autonomia differenziata delle Regioni ordinarie.
Prime reazioni
“La Cassazione ha dichiarato legittima la richiesta di referendum per l’abrogazione totale della legge Calderoli. È una decisione importante contro una legge che aumenta le disuguaglianze tra i territori e indebolisce l’unità nazionale”, si legge in una nota da parte del deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli.
“[…] La sua pronuncia ha chiarito che materie fondamentali come ambiente, energia, trasporti e commercio estero non possono essere trasferite alle regioni, riconoscendole come competenze centrali dello Stato. Ora la Cassazione ribadisce che il quesito sull’abrogazione totale deve andare avanti, nonostante i tentativi del governo di fermarlo. Questa è la disfatta dell’autonomia differenziata leghista e del mercimonio politico tra Meloni e Salvini. L’autonomia differenziata non può essere uno scambio politico per altre riforme come il premierato. Questa legge non serve al Paese, ma solo a portare avanti interessi di parte, a discapito dell’unità e dell’uguaglianza tra i cittadini. Il referendum è una grande occasione per fermare questa deriva […]”.