Autonomia differenziata: ecco i punti della bozza

Autonomia differenziata: ecco i punti della bozza

La riforma Calderoli sull’autonomia differenziata è stata esaminata e il consiglio ha apportato ritocchi al testo. Ecco cosa prevede.

Domani il ddl sull’autonomia differenziata sarà presentato in Cdm. Ieri la riunione prima del consiglio ha esaminato la bozza del testo di Calderoli e ha apportato qualche “ritocco”. Fra le modifiche apportate dalla maggioranza c’è un rafforzamento del ruolo del Parlamento. L’intesa Stato Regioni ha portato ad una votazione in Aula anziché lasciare l’esame alle commissioni. Un’altra modifica riguarda l’aumento a un anno del preavviso per manifestare di non proseguire l’intesa.

Il testo potrà essere attuato soltanto dopo la determinazione dei Lep, ovvero “i livelli essenziali delle prestazioni” che ora diventano “nucleo invalicabile”: quelli che rendono “effettivi i diritti civili e sociali su tutto il territorio nazionale”. Tra i ritocchi alla bozza anche la novità che le intese potranno avere una durata “non superiore di dieci anni” che “si intende rinnovata per un uguale periodo, salvo diversa volontà dello Stato o della Regione, manifestata almeno sei mesi prima della scadenza”.

primo consiglio dei Ministri governo Meloni

Cosa prevede il testo della bozza

I Lep saranno “determinati con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri” e le funzioni richieste dalle regioni potranno essere trasferite “soltanto dopo la determinazione dei medesimi Lep e dei relativi costi e fabbisogni standard”.

La bozza prevede che dalla riforma “non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”. Vuole garantire “l’invarianza finanziaria, in relazione alle intese”. Che, in ogni caso, “non possono pregiudicare l’entità delle risorse da destinare a ciascuna delle altre Regioni”. Un tema divisivo è quello relativo alle materie per cui si potrà adottare l’autonomia. Nel testo non vengono specificate e questo fa temere a sindaci e governatori che nascano “repubblichette” in materie fondamentali come Sanità Istruzione e trasporti.

Un altro punto del testo affronta il tema delle “misure perequative” e la questione della promozione dello sviluppo economico, della coesione e della solidarietà per rimuovere gli “squilibri economici e sociali” come afferma la Costituzione.

L’opposizione contro il disegno leghista

La Lega già esulta per l’eventuale approvazione in Cdm di domani, su tutti il governatore veneto Zaia mentre più cauto consapevole del fatto che il disegno di legge sull’autonomia differenziata dovrà passare dal voto del Parlamento. Inoltre, non tutta la maggioranza è favorevole ad una accelerata e frena gli entusiasmi per apportare qualche ritocco in più a disegno leghista. Per il vicepremier “oggi ci sono già italiani di serie A e di serie B e l’Autonomia non è in vigore”, mentre la riforma “conviene a tutti e nessuno perde un euro”.

Le opposizioni si schierano contro la proposta di Calderoli bollandola come “irricevibile”, un “insulto alla Costituzione”, un “putsch contro l’Italia” come lo definisce la deputata di Azione Ruffino. Per il pd l’autonomia differenziata “aumenta le disuguaglianze”. Per il segretario della Cgil Maurizio Landini: è “una presa in giro in un Paese che ha delle disuguaglianze come quelle che ci sono adesso”.