L’autopsia sul corpo di Maria Campai: svelati i dettagli inquietanti

L’autopsia sul corpo di Maria Campai: svelati i dettagli inquietanti

L’omicidio di Maria Campai e la ferocia del suo assassino 17enne, l’autopsia svela dettagli clamorosi.

La brutale uccisione di Maria Campai, madre di due figli, il cui corpo è stato rinvenuto in un garage, ha travolto la comunità di Viadana, in provincia di Mantova. Le numerose tracce di percosse sul volto e sulla testa raccontano di una violenza inimmaginabile. L’autopsia eseguita l’1 ottobre ha svelato che l’assassino, un ragazzo di 17 anni, ha inferto numerosi colpi e strangolato la vittima.

Maria Campai: il 17enne ha premeditato l’omicidio

Maria Campai, originaria della Transilvania, era stata la prima donna contattata dal giovane 17enne su un sito di incontri. Secondo le indagini, l’omicidio non è stato un atto impulsivo, ma un gesto premeditato. Il ragazzo, proprio nei giorni precedenti all’incontro con la vittima, aveva cercato online le tecniche per uccidere a mani nude. 

La furia si è scatenata dopo un litigio in merito al pagamento per la prestazione sessuale ricevuta. Le tracce lasciate da Maria sulle braccia e sul volto del ragazzo attestano il suo disperato tentativo di difendersi. 

La messinscena dell’assassino: cosa ha fatto dopo

Dopo l’omicidio, il giovane ha tentato di mascherare la verità inviando un messaggio alla sorella di Maria, dicendo che stava con un “uomo amorevole” e che tutto andava bene. 

Il corpo di Maria è stato rinvenuto solo dopo una settimana, sepolto nel giardino di una villa disabitata. Il cadavere è rimasto esposto per numerosi giorni, diventando preda degli animali selvatici, che hanno ulteriormente deturpato i suoi resti.

Nel corso di questi sette giorni il 17enne ha mantenuto un’apparente normalità, non mostrando alcun segno di ansia o preoccupazione a chi gli era vicino: familiari, insegnanti, compagni di classe e di palestra non hanno notato comportamenti anomali. 

E se nella vita di tutti giorni era considerato un ragazzo sereno, nel mondo virtuale, il suo atteggiamento era totalmente differente. Condivideva foto dei suoi allenamenti e dei muscoli sempre più sviluppati in maniera ossessiva. I suoi post social, inoltre, includevano anche messaggi inquietanti, in cui celebrava gli assassini di prostitute ed i massacratori in generale.