L’autosospensione di Faraone provoca una nuova spaccatura nel PD. I renziani attaccano Zingaretti e chiedono delle spiegazioni.
ROMA – L’autosospensione di Faraone crea una nuova spaccatura nel PD. L’ormai ex segretario della Sicilia ha deciso di uscire ‘momentaneamente’ dal partito dopo la decisione della commissione di garanzia di accogliere a maggioranza il ricorso che era stato presentato dai rappresentati della mozione di Zingaretti.
“Sospendo – scrive in un post su Facebook – la mia iscrizione a questo partito. Rimango iscritto al gruppo parlamentare del PD, continuerò la battaglia per la mia gente e contro questo governo e contro ogni inciucio con i Cinque Stelle“.
Autosospensione Faraone, il senatore attacca il PD
Nel suo post Faraone ha duramente attaccato il segretario Zingaretti: “Al nuovo partito – sottolinea – danno fastidio le battaglie contro il Governo nazionale. O la richiesta della mozione di sfiducia a Salvini contro il quale ho schierato il PD siciliano a testa alta. Io li ho sentiti con le mie orecchie gli insulti dei leghisti as Lampedusa. Ci ho messo la faccia mentre gli altri stavano tranquilli nei loro palazzi romani“.
I renziani chiedono spiegazione a Zingaretti
Mentre dalla commissione di garanzia precisano che non si è trattato di “una decisione politica“, i renziani chiedono spiegazioni a Nicola Zingaretti: “Venerdì in direzione – controbatte Marcucci – il segretario dovrà spiegare per bene cosa ha spinto la commissione di garanzia ad assumere una decisione così pesante a maggioranza. Il segretario predica l’unità e il superamento delle correnti, ma troppo spesso è condizionato dalla sua. La vicenda non può concludersi con l’autosospensione di Faraone“.
Di seguito il tweet di Marcucci
Dal capogruppo della Camera, Graziano Delrio, arriva un appello alla camera: “Spero che Faraone ripensi alle sue decisioni e il segretario trovi una soluzione politica. L’obiettivo è mantenere la serenità in momento cruciale per la nostra battaglia“.