Caso Autostrade, Renzi replica a Conte: “I populisti chiedono da due anni la revoca della concessione. Facile da dire, difficile da fare”.
Il caso Autostrade si infiamma nella giornata del 13 luglio, alla vigilia del Consiglio dei Ministri che dovrà mettere un punto alla questione. Il premier COnte al Fatto Quotidiano usa parole forti, parla di una proposta inaccettabile da parte di Aspi e accusa i Benetton di prendere in giro gli italiani. Tutti d’accordo? Più o meno, perché poche ore dopo la pubblicazione dell’intervista del premier arriva la replica di Matteo Renzi.
Autostrade, Renzi blocca Conte: “Il populismo urla slogan, la politica propone soluzioni”
Il leader di Italia Viva stoppa il premier Conte e rimette in dubbio la revoca delle concessioni ad Autostrade. O meglio certifica la spaccatura nella maggioranza di governo.
Per Matteo Renzi aprire un contenzioso con Autostrade significherebbe correre il rischio di pagare i danni e gli interessi. E fino alla conclusione dell’iter legale si bloccano cantieri, lavori e opere.
Nasce così la terza ipotesi, quella di un coinvolgimento di Cdp in Atlantia.
“I populisti chiedono da due anni la revoca della concessione ad Autostrade. Facile da dire, difficile da fare. Perché se revochi senza titolo fai un regalo ai privati, ai Benetton, ai soci e apri un contenzioso miliardario che crea incertezza, blocco cantieri, licenziamenti. Questa è la verità. A dire la verità si perdono forse punti nei sondaggi, ma si salvano le nuove generazioni da miliardi di debiti. La strada è un’altra. Se proprio lo Stato vuole tornare nella proprietà, l’unica possibilità è una operazione su Atlantia con un aumento di capitale e l’intervento di Cdp. Operazione trasparente, società quotata, progetto industriale globale. Non ci sono alternative serie e credibili. Il populismo urla slogan, la politica propone soluzioni“.
La resa dei conti in Consiglio dei Ministri
Nella giornata di martedì andrà in scena la resa dei conti in Consiglio dei Ministri. Il premier Conte è uscito allo scoperto bocciando l’ultima proposta ricevuta da Autostrade. La posizione del Movimento 5 Stelle è chiara: niente Benetton, neanche in minoranza. Italia Viva, come noto e come confermato da Renzi, è decisamente più prudente. A questo punto l’ago della bilancia potrebbe essere il Pd, storicamente orientato alla revisione e non alla revoca delle concessioni. E il rischio di una frattura con i pentastellati è concreto come non mai.