Ecco come le differenze tra “approvazione” e “omologazione” degli autovelox possono annullare le multe: la sentenza della Cassazione.
La sentenza della Corte di Cassazione, pronunciata il 19 aprile 2024, ha acceso un faro su una questione tecnica che potrebbe sembrare marginale ma che in realtà ha ripercussioni enormi: la distinzione tra “approvazione” e “omologazione” degli autovelox.
Secondo la Suprema Corte, come riportato da Libero Quotidiano, i verbali per eccesso di velocità sono invalidi se l’apparecchio utilizzato non è omologato, anche se approvato. Una sottigliezza che sta aprendo la strada a migliaia di ricorsi e mettendo in difficoltà amministrazioni locali e automobilisti.
Autovelox, approvazione e omologazione: cosa sono e perché contano
Come specificato nella sentenza, “approvazione” e “omologazione” non sono sinonimi. La prima attesta che il dispositivo è conforme alle norme, mentre la seconda comporta un controllo tecnico più rigoroso, necessario per garantire l’affidabilità degli strumenti di rilevazione. Nessun autovelox in Italia, sottolinea la Corte, è attualmente omologato, poiché manca il decreto che stabilisca chiaramente il processo di omologazione.
Questa lacuna normativa è stata sfruttata dalla giustizia per annullare numerosi verbali. Nonostante il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti avesse dichiarato nel 2020 che le due procedure fossero equivalenti, la Corte ha preso una posizione netta, dando ragione agli automobilisti.
Le conseguenze per i Comuni e la reazione del Viminale
La decisione ha avuto un impatto immediato e concreto: molti Comuni hanno preferito spegnere gli autovelox per evitare il rischio di contenziosi legali. Per arginare il problema, il Viminale ha inviato un documento ai prefetti basandosi su un parere dell’Avvocatura dello Stato.
Secondo quest’ultima, è possibile dimostrare “la piena omogeneità tra le due procedure, di omologazione e di approvazione” depositando documenti aggiuntivi nei ricorsi. Tra questi, il decreto di approvazione dello strumento utilizzato e, se disponibili, decreti di omologazione relativi a strumenti diversi.
Luigi Altamura, comandante della Polizia Locale di Verona, ha espresso ottimismo riguardo alla definizione di un decreto sull’omologazione che potrebbe porre fine a questi “ricorsi facili“. Tuttavia, il rischio di nuovi conflitti tra politica, amministrazioni locali e giustizia resta alto.