Le forze russe stanno avanzando in Ucraina a un ritmo senza precedenti, raggiungendo progressi fino a 10 km al giorno.
Negli ultimi mesi, il conflitto tra Russia e Ucraina ha visto un’intensificazione significativa, con le forze russe che avanzano a un ritmo accelerato. Fonti della NATO hanno riferito che la linea del fronte ucraina è sotto una “pressione sempre maggiore”, con un’accelerazione nel ritmo degli avanzamenti russi. Mentre in passato le truppe russe avanzavano di circa dieci metri al giorno, recentemente ci sono giorni in cui questi progressi raggiungono anche i dieci chilometri al giorno.
Progressi significativi sul campo
Le forze russe hanno catturato territori equivalenti a due campi da calcio ogni minuto in Ucraina, avanzando al ritmo più veloce dall’inizio dell’invasione nel 2022. Nonostante questa rapidità, si stima che, mantenendo questo ritmo, ci vorrebbe più di un anno per conquistare l’intera provincia di Donetsk, considerata l’obiettivo minimo di Mosca nel conflitto.
In particolare, le truppe russe hanno fatto progressi significativi intorno a Kupiansk, nella provincia nord-orientale di Kharkiv, e a Kurakhove, nel Donbas meridionale. Tuttavia, stanno evitando le “roccaforti ucraine” ben difese, come le grandi città, che non possono essere conquistate rapidamente. Il Segretario alla Difesa del Regno Unito, John Healey, ha avvertito che la linea del fronte, lunga circa 1.000 km, è la più instabile dall’inizio della guerra.
Implicazioni strategiche e reazioni internazionali
L’avanzata russa ha portato a una situazione critica per le forze ucraine, che stanno affrontando sfide significative nel mantenere le loro posizioni. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sottolineato che l’unica vera garanzia di sicurezza per l’Ucraina è la piena adesione alla NATO, considerandola un deterrente contro ulteriori aggressioni russe.
Sul fronte economico, il rublo russo ha raggiunto il livello più basso dall’inizio del conflitto, nonostante i recenti guadagni sul campo di battaglia. Nel frattempo, l’Ucraina ha continuato a colpire obiettivi in Russia con missili forniti dagli Stati Uniti, prendendo di mira unità aeree a Kursk e l’aeroporto di Kursk-Vostochny, che ospita caccia Su-30. In risposta, Mosca ha testato un missile ipersonico sperimentale a medio raggio, suscitando condanne dall’Occidente.