Aviaria, allarme: tutte le indicazioni degli esperti

Aviaria, allarme: tutte le indicazioni degli esperti

Negli USA è stato registrato il primo caso umano di influenza aviaria senza contatto diretto con animali. Gli esperti avvertono del rischio.

Negli Stati Uniti è stato segnalato il primo caso umano di influenza aviaria A (H5) senza alcun contatto con animali. Il caso è stato registrato in Missouri e confermato dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Questo rappresenta il 14° caso umano di aviaria H5 nel paese, ma è il primo in cui non si è riscontrato alcun legame con animali infetti, sollevando preoccupazioni sul potenziale adattamento del virus agli esseri umani. Come riportato da adnkronos.com

Influenza aviaria: preoccupazioni per la trasmissione all’uomo

Il paziente, ricoverato in ospedale e guarito, è stato individuato attraverso un sistema di sorveglianza influenzale non legato agli allevamenti. Nonostante nel Missouri non ci siano stati focolai di H5 tra i bovini, il 2024 ha visto diversi focolai in allevamenti di pollame . Questo ha acceso i riflettori sulla possibilità che il virus H5 possa evolvere verso una trasmissione tra esseri umani, rendendo necessarie misure preventive più rigide. Come riportato da adnkronos.com

Bassetti e Ciccozzi: “Un rischio da non sottovalutare”

Il professor Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova, ha espresso preoccupazione riguardo al caso del Missouri. “Se i CDC confermano che il paziente non ha avuto contatti con animali, è un segnale allarmante. Questo potrebbe essere uno dei primi casi di trasmissione interumana del virus,” ha dichiarato Bassetti . Ha sottolineato che l’influenza aviaria si sta avvicinando all’uomo e che, prima o poi, il mondo potrebbe trovarsi di fronte a un nuovo problema di salute globale. Come riportato da adnkronos.com

Anche l’epidemiologo Massimo Ciccozzi ha lanciato l’allarme, affermando che il virus H5 spaventa più del Covid e del Mpox. “Niente ci impedisce di pensare che un salto di specie possa avvenire a breve, soprattutto con il persistere di focolai negli allevamenti intensivi,” ha spiegato Ciccozzi. Ha aggiunto che, pur essendo ancora pochi i casi umani di aviaria registrati, l’attenzione deve restare alta. Ciccozzi ha insistito sull’importanza di una sorveglianza costante e capillare, sia a livello locale che internazionale, per prevenire un possibile salto di specie e la diffusione globale del virus. Come riportato da adnkronos.com