L’avvocato del generale Vannacci sorprende tutti dichiarando di non aver letto il libro “Il mondo al contrario”.
In una recente intervista rilasciata a Il Foglio, l’avvocato del generale Roberto Vannacci ha spiazzato tutti con una dichiarazione sorprendente: non ha letto il libro “Il mondo al contrario” del suo assistito.
Ma ha deciso di difenderlo comunque, appellandosi al diritto costituzionale alla libertà di espressione. Citando il celebre politico Marco Pannella, ha affermato che anche dire cose discutibili è un diritto da difendere.
Vannacci, il suo avvocato: “Difendo la libertà di pensiero”
Durante l’intervista, riportata da Notizie.virgilio.it, l’avvocato ha spiegato le sue motivazioni: “Non ho letto il libro perché difendo a prescindere il diritto alla libera manifestazione del pensiero“.
Secondo il legale, la protezione di questo diritto: “Mi interessa difendere la libertà di espressione riconosciuta a tutti, militari inclusi“.
“Difendo il principio – ha aggiunto – efficacemente compendiato da Marco Pannella secondo cui anche dire ca***te è un diritto costituzionalmente garantito” aggiunge.
La vicenda giudiziaria legata al libro “Il mondo al contrario” ha visto una svolta recente con la decisione del giudice per le indagini preliminari (gip) militare di Roma.
Il gip ha archiviato i reati di istigazione a disobbedire le leggi o a commettere reati, contestati nelle due denunce presentate contro il generale.
L’avvocato descrive il generale
L’avvocato ha poi parlato del generale, descrivendolo come una persona di grande cultura e valori tradizionali.
Ha rivelato che Vannacci ha una passione per la lettura, menzionando che gli aveva consigliato “Il Manifesto dei conservatori” di Scruton, solo per scoprire che lo aveva già letto.
“Lo sa che il generale è un uomo molto colto, ha tre lauree e parla fluentemente diverse lingue e addirittura il russo? Non è il mostro che voi dipingete, è modesto, studia tanto, impara velocemente ed è un mammone“, ha dichiarato l’avvocato.
Ha inoltre espresso fiducia nel contributo che il neo parlamentare potrà portare al in Europa, sottolineando che: “Ha molto da dire sui nostri valori tradizionali“.