Per oltre 40 anni il governo ha pagato 400mila assegni di baby pensioni: l’errore rischia di compromettere l’intero sistema pensionistico.
Dopo l’errore del governo sulle baby pensioni, le varie modalità pensionistiche come le varie Quota, Opzione Donna e Ape social potrebbero sconvolgere l’equilibrio del sistema previdenziale. A causa delle baby pensioni e dei prepensionamenti troppo generosi risultano quasi 400mila assegni pagati dall’Inps rilasciati a persone che hanno abbandonato troppo presto il mondo del lavoro.
Purtroppo questo errore di valutazione è andato avanti per oltre 41 anni. Adesso il governo dovrà trovare un nuovo equilibrio per far tornare i conti nelle casse dello Stato. Le baby pensioni riguardano, nello specifico, tutti quei lavoratori che tra gli anni ‘70 e ‘90 hanno percepito delle deroghe ottenibili una volta raggiunta l’età di pensionamento.
Questi cittadini avrebbero però avuto accesso all’assegno provvidenziale anche dopo soli 14 anni, 6 mesi e 1 giorno di contributi versati. Questo “piccolo” errore è costato alle casse dello Stato circa 7 miliardi di euro. Tradotto in percentuale equivale allo 0,4% del pil del Paese. A parità di costi ha avuto lo stesso peso del reddito di cittadinanza.
Si tratta di un’anomalia che sta creando un forte dislivello nel bilancio. Adesso, con la riforma delle pensioni del 2024, è necessario ribilanciare la situazione per rendere sostenibile una riforma pensioni a lungo termine.
I requisiti
Le baby pensioni sono state introdotte in Italia già nel 1973: le prime furono erogate nel 1981. Si trattava di un testo secondo il quale i dipendenti pubblici potevano lasciare il lavoro anche con un’età inferiore ai 40 anni, a patto che avessero i seguenti requisiti:
- 14 anni 6 mesi e 1 giorno di contributi per le donne sposate con figli
- 20 anni di contributi per gli statali
- 25 anni di contributi per i dipendenti degli enti locali
In Italia sono oltre mezzo milione i baby pensionati che da oltre 40 anni a questa parte ricevono l’assegno di pensionamento da parte dello Stato italiano senza aver lavorato più di 14 anni nell’arco della loro vita. Stando alle cifre rilevate degli Osservatori tra le persone che percepiscono la baby pensione, i dipendenti pubblici hanno lasciato il posto di lavoro ad una media di 41,9 anni. Per quanto riguarda invece la gestione privata l’età media è scattata oltre.