Bambina di 11 anni violentata: il mostro l’ha ingannata in modo subdolo

Bambina di 11 anni violentata: il mostro l’ha ingannata in modo subdolo

Terribile episodio a Varese: una bambina di 11 anni è stata violentata da un 25enne dopo essere stata ingannata sui social.

Arriva da Varese un’altra terribile vicenda di abusi su una minorenne. Una bambina di 11 anni è stata violentata da un 25enne che è riuscito a mettersi in contatto con lei sui social ingannandola e arrivando a convincerla ad entrare nella sua abitazione. Orribile anche quanto è stato ritrovato nel telefono della vittima e dell’aggressore da parte delle forze dell’ordine.

Bambina di 11 anni violentata: la ricostruzione

Secondo quanto si apprende da Today, i fatti relativi alla violenza avvenuti a Varese risalirebbe ad alcuni mesi fa. La vittima è una bambina di 11 anni che aveva conosciuto un ragazzo sul web pensando che fosse un coetaneo.

Il giovane, invece, era un 25enne che su Snapchat era riuscito ad ingannare la piccola fino a convincerla ad andare a casa sua dove, poi, avrebbe messo in atto la sua aggressione.

Dalle ricostruzioni sembra che la vicenda si sia sviluppata per gradi. Inizialmente c’erano state delle richieste di foto, poi i complimenti per provare a convincerla ad uscire con lui. Poi, quando l’11enne ha accettato, dicendo a sua madre che sarebbe andata da un’amica, ecco il triste fatto.

Arrivata a casa del ragazzo, il 25enne ha abusato di lei mentre il resto della famiglia, genitori e sorelle, era in casa.

Il 25enne avrebbe detto ai suoi che la ragazza aveva 16 anni. A violenza compiuta, poi, dopo qualche tempo, la scoperta da parte della madre della piccola che hanno trovato sul cellulare dell’11enne anche delle foto. Poi, anche il controllo in ospedale che ha certificato l’accaduto.

Sul telefono dell’aggressore, anche altre foto di altre ragazzine che potrebbero dar modo alla polizia di aprire una seconda indagine.

La condanna

Mercoledì 11 ottobre, invece, è arrivata la condanna di primo grado per la violenza ai danni della bambina di 11.

Il ragazzo è stato condannato a 5 anni di reclusione con il rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pena. Una “condanna non sufficiente. Come se si trattasse di una bancarotta fraudolenta. Non solo: la procura ha indagato la madre della vittima perché le consentiva di prendere il treno a 11 anni”, ha commentato l’avvocato di parte civile.

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