Febbre a 41, i medici: “Nulla di grave”, muore 3 giorni dopo

Febbre a 41, i medici: “Nulla di grave”, muore 3 giorni dopo

Una bambina di due anni è morta dopo essersi recata all’ospedale con la febbre a 41: secondo i medici non aveva “nulla di grave”.

Una bambina è morta mentre attendeva di essere visitata dopo essere giunta al pronto soccorso con la febbre a 41. Si tratta dell’ennesimo caso di malasanità in Italia. La bambina ha dovuto attendere diverse ore prima di essere controllata, dopo è stata trasferita in codice verde presso un altro ospedale.

Una volta giunta nella seconda struttura, i medici si sono accorti delle gravi condizioni cui versava la bimba. Inutile il tentativo di salvarla: per la bambina ormai era troppo tardi. La vicenda è accaduta lo scorso 29 dicembre, a Gallipoli. La vittima è una bambina di soldi due anni, deceduta a causa della febbre alta dovuta ad una encefalite fulminante causata da un virus influenzale.

In un primo momento i genitori della bambina, residenti a Sannicola, l’hanno portata al pronto soccorso del Sacro Cuore di Gesù, a Gallipoli. Poi la bimba è stata trasferita all’ospedale di Lecce, dove la piccola è morta.

Dopo tre giorni di agonia, la piccola è deceduta. I genitori della piccola hanno deciso di sporgere denuncia all’ospedale di Gallipoli, il primo a cui si erano rivolti, ipotizzando il reato di responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario.

La denuncia dei genitori

I genitori hanno sporto denuncia: “La dottoressa si sarebbe rifiutata di far entrare per prima la bimba e avrebbe invitato la madre a recarsi in pediatria vista la fretta”. Nonostante la piccola sia giunta all’ospedale in stato di semicoscienza, la mamma è stata allontanata dal reparto di pediatria e la bambina è rimasta nel lettino ad attendere per delle interminabili ore.

Dopo aver visitato la piccola, i medici hanno comunicato alla donna di riportare la bambina a casa “perché non vi era nulla di grave”. Poco dopo i medici hanno deciso di trasferire la bambina in un ospedale di Lecce “in codice verde e con la motivazione della mancanza di posti letto”.