I vigili del fuoco hanno estratto un bambino sepolto da sei ore sotto le macerie: i raid russi hanno colpito ancora l’Ucraina.
Un bambino di 11 anni è stato estratto dalle macerie dopo ben sei ore. A salvargli la vita i vigili del fuoco della città di Mykolaiv. Durante la notte, le truppe russe hanno preso di mira la città di Mykolaiv, situata nell’Ucraina meridionale, con diversi bombardamenti nei centri abitati.
I missili hanno distrutto diverse aree residenziali, nonché un edificio di cinque piani. La conferma dell’attacco arriva dal sindaco Oleksandr Senkevych: “Due piani superiori sono stati completamente distrutti, il resto è coperto di macerie. I soccorritori sono al lavoro per soccorrere i feriti”.
Il recupero del bimbo
Ed è proprio sotto le macerie di quell’edificio di cinque piani che si trovava il bambino 11enne. Fortunatamente, i vigili del fuoco locali sono riusciti ad individuare il bambino e a salvarlo. Era sepolto sotto le macerie da ben sei ore.
L’attacco a Nikopol
Il governatore Vitaliy Kim ha postato sulla sua pagina ufficiale Twitter le prime immagini del salvataggio del bambino. Fortunatamente, spavento a parte sta bene. Intanto continuano le ricerche delle altre persone rimaste bloccate all’interno dell’edificio quando si è verificato il crollo. Questa mattina le truppe di Mosca hanno anche lanciato un attacco con droni kamikaze nella regione di Kiev.
Anche un’altra città dell’Ucraina del sud, Nikopol, è stata presa di mira dai raid del Cremlino: “Durante l’attacco – ha denunciato il membro del parlamento ucraino Oleksiy Goncharenko à un uomo di 59 anni è stato ferito e circa 30 grattacieli e case private sono stati danneggiati, lasciando circa 2.000 famiglie senza elettricità”.