Orrore in famiglia: bimbo fatto morire di fame e “ricoperto di feci”

Orrore in famiglia: bimbo fatto morire di fame e “ricoperto di feci”

Il caso di Jahmeik Modlin, un bambino di 4 anni morto a Harlem a causa di malnutrizione, solleva gravi interrogativi sulla negligenza dei genitori.

Il piccolo Jahmeik Modlin è stato trovato emaciato in un appartamento di Harlem pieno di cibo. Dopo la chiamata al 911, l’ambulanza ha caricato una figura scheletrica appartenente a un bambino di 4 anni.

La madre del piccolo ha detto alla polizia di non sapere come il figlio si fosse trovato in una condizione che le autorità avrebbero poi descritto in maniera inquietante: sottopeso, evidenti segni di una malnutrizione prolungata, capelli diradati sulla testa, ricoperto di feci.

La mattina dopo il ritrovamento (il 14 ottobre) il bambino è morto. I suoi tre fratelli maggiori, di 5, 6 e 7 anni, anch’essi gravemente malnutriti, sono stati ricoverati in ospedale.

Da allora, la polizia e i pubblici ministeri hanno continuato a fornire dettagli raccapriccianti su ciò che accadeva nel sudicio appartamento al sesto piano della famiglia.

Un frigorifero rifornito è stato girato verso il muro per tenere fuori i bambini dalla possibilità di potersi nutrire in maniera autonoma. Serrature a prova di bambino sugli armadietti dove si teneva il cibo. 

Le agghiaccianti dichiarazioni dei genitori

Una dichiarazione shock della madre di Jahmeik, Nytavia Ragsdale, 26 anni, afferma che da settimane il bambino vomitava e poi mangiava il suo stesso vomito. 

Sconcertante anche la dichiarazione del padre, Laron Modlin, 25 anni, secondo cui non si era accorto del deperimento del figlio perché era impegnato a giocare ai videogiochi o al telefono.

La famiglia era già nel mirino dell’agenzia per l’assistenza all’infanzia della città, l’Administration for Children’s Services, a intervalli dal 2019, prima ancora che Jahmeik nascesse. 

Ma l’A.C.S. ha chiuso l’ultimo caso con la famiglia nel 2022, dopo aver stabilito che i bambini non venivano maltrattati, secondo quanto riferito da una persona che ha visto i registri dei servizi sociali.

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