Soldi ai risparmiatori truffati dalle banche, le novità decise dal governo e le proteste dell’Associazione dei Consumatori.
Nel discusso Consiglio dei Ministri che resterà nelle pagine della storia politica italiana per la grande bagarre su Roma, il governo ha inserito nel decreto Crescita la norma per i rimborsi per i risparmiatori truffati dalle banche, un cavallo di battaglia che ha accomunato Salvini e Di Maio ma che è stato profondamente rivisto e revisionato dal titolare del Mef Giovanni Tria.
Banche, risarcimento ai risparmiatori: cosa cambia
Il governo procederà con il risarcimento automatico per i risparmiatori con beni mobiliari fino a 200.000 euro. La proposta iniziale prevedeva il rimborso per le persone con un patrimonio mobiliare fino ai 100.000 euro. Si tratta dunque di un balzo in avanti arrivato al termine delle contrattazioni tra i due vicepremier e il ministro dell’Economia Giovanni Tria.
La via del “doppio binario” di Giovanni Tria
Più complessa la situazione legata al secondo binario disegnato da Tria, ossia quello dei risparmiatori forti, con un patrimonio solido e consolidato. Per questi, per motivi sociali, non può scattare il rimborso automatico. Bisognerà dunque procedere con un concordato arbitrario, una pista che sembra di difficile soluzione e che non porterebbe necessariamente a un rimborso soddisfacente ed equo per i risparmiatori.
L’associazione dei consumatori contro il governo
L’associazione dei Consumatori ha espresso le proprie perplessità per le ultime innovazioni messe in atto dal governo.
L’innalzamento della soglia del patrimonio mobiliare, infatti, più che come un contributo ai risparmiatori è stato interpretato come un pretesto per non procedere con i rimborsi. Il sospetto dei più malfidati è che il governo abbia voluto alzare notevolmente l’asticella per suggerire uno stop da parte dell’Unione europea.