Banche, i risparmiatori contro Lega e Movimento Cinque Stelle

Banche, i risparmiatori contro Lega e Movimento Cinque Stelle

Caso Banche, esposto dei risparmiatori contro il governo, accusato di aver rimandato la questione non mantenendo le promesse.

Rischi di finire in una Caporetto una delle battaglie comuni di Lega e Movimento Cinque Stelle. Il percorso per i rimborsi ai truffati dalle banche è stato decisamente più complicato del previsto, anche alla luce della prudenza di Tria, e ha suscitato un certo malcontento all’interno dell’elettorato giallo-verde.

Protesta dei risparmiatori, la nota inviata al governo da quindici sigle

In una nota sottoscritta da 15 sigle di associazioni di risparmiatori, il governo viene duramente attaccato e criticato per aver dato il via libera a una manovra studiata per “rinviare sine die l’emanazione della normativa in materia di risparmio tradito“. Tradotto, gli sbancati, come sono diventati famosi, accusano il governo di essersela cavata con una non-soluzione rappresentata da un rinvio a data da destinarsi.

Centinaia di voti a rischio

La nota si conclude con un monito al governo. Se la questione legata ai rimborsi non dovesse sbloccarsi nel breve termine i risparmiatori saprebbero chi non votare alle prossime elezioni. Ossia Lega e MoVimento.

Roma 01/06/2018 – giuramento Governo Italiano / foto Insidefoto/Image nella foto: Luigi Di Maio-Matteo Salvini

La delusione nel Documento di Economia e Finanza

La protesta dei risparmiatori si è scatenata dopo lo slittamento delle norme sui rimborsi alle persone danneggiate dalle vicende di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti, Cariferrara, Popolare Vicenza e Veneto Banca. Lega e Movimento Cinque Stelle avevano assicurato una rapida soluzione della vicenda, cosa che invece non è avvenuta, anzi. A peggiorare la situazione sono i numeri contenuti nel Def. Il documento firmato da Tria presenta cinquanta milioni di euro per i rimborsi, decisamente meno dei 525 promessi dal governo.