Vittorio Feltri analizza i recenti fatti in Parlamento, denunciando un livello di educazione “verso terra” da parte della sinistra.
L’ultimo editoriale di Vittorio Feltri, pubblicato su IlGiornale.it, ha acceso un acceso dibattito sul panorama politico italiano. Il giornalista ha espresso un duro giudizio nei confronti del Parlamento, criticando l’opposizione di sinistra e il tono utilizzato nella discussione sulla gestione di Almasri, cittadino libico recentemente espulso dall’Italia.
Il commento di Vittorio Feltri sulla sinistra in Parlamento
Nel suo intervento, Feltri ha definito il dibattito parlamentare una “commedia particolarmente disgustosa” e ha accusato l’opposizione di aver usato argomentazioni prive di fondamento.
Nel suo video-editoriale, Vittorio Feltri ha dichiarato: “Ieri sulle televisioni nazionali è andata in onda una commedia particolarmente disgustosa, mi riferisco alle riprese dal parlamento dove era in atto la discussione sul famoso libico che è stato liberato e poi rispedito in Libia con un aereo di stato. L’opposizione di sinistra ha dimostrato di essere una specie di banda di cafoni che non sanno dire due parole che abbiano un significato e si limitano a insultare”.
Secondo il giornalista, il governo avrebbe agito correttamente nell’espellere il cittadino libico, considerato un soggetto pericoloso. Ha poi sottolineato come la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, fosse assente dal dibattito, evidenziando le critiche rivolte al governo da parte dell’opposizione.
Il giudizio di Feltri sul comportamento parlamentare
Sempre nel suo editoriale, Feltri ha attaccato duramente i parlamentari, sostenendo che il livello del dibattito in Aula sia ormai in caduta libera: “Se comincia il Parlamento a usare dei toni, delle frasi e un modo di agire da cafoni, è chiaro che poi non si può pretendere che il paese abbia un comportamento da Lord”.
Secondo il giornalista, le critiche mosse all’esecutivo sarebbero prive di una vera base logica, e l’episodio sarebbe solo l’ennesima dimostrazione di un declino generale del livello del dibattito politico in Italia.
