Le forze dell’ordine delle Bahamas hanno arrestato l’ex CEO di FTX Bankman-Fried, per appropriazione indebita dei fondi dei clienti.
L’ex CEO di FTX, precedentemente capo della borsa di criptovalute finita in bancarotta, Sam Bankman-Fried è stato arrestato. A condurre l’arresto sono state le autorità delle Bahamas, nella giornata di ieri sera, 12 dicembre 2022.
È stato il governo degli Stati Uniti d’America a emanare il mandato di cattura. La notizia è stata successivamente confermata da un procuratore degli Stati Uniti. L’accusa è stata sigillata e depositata dalla Corte del Distretto Sud di New York.
Lo ha dichiarato il tribunale attraverso un comunicato all’interno del quale compare anche il nome del procuratore statunitense Damian Williams. Con molta probabilità, l’atto di accusa verrà reso pubblico nella giornata di martedì mattina. Lo ha spiegato il procuratore Damian Williams.
Il rischio di estradizione in territorio degli Stati Uniti
Bankman-Fried, stando a quanto riferito dall’Ufficio del Procuratore Generale delle Bahamas, sarebbe a rischio estradizione all’interno del territorio degli Stati Uniti. Poco prima dell’arresto dell’ex CEO si è anche tenuta un’udienza del Congresso, avvenuta nella giornata di martedì.
In quell’occasione Bankman-Fried avrebbe dovuto testimoniare a distanza, ma si è rifiutato. FTX era la seconda borsa di criptovalute più grande al mondo. La società ha presentato una istanza di fallimento nel mese di novembre, a seguito di numerose segnalazioni di appropriazione indebita dei fondi dei clienti.
Attraverso la società di trading Alameda Research di Bankman-Fried, la FTX avrebbe speso i fondi dei clienti di cui si era appropriata indebitamente. In seguito alla dichiarazione di bancarotta, l’indagato ha cercato – in sede d’intervista – di attribuire l’appropriazione indebita a degli errori di contabilità.