L’imbarcazione si è ribaltata con oltre 20 persone a bordo. Tra loro, alcuni membri dell’intelligence dei due Paesi.
Quattro persone hanno perso la vita al Lago Maggiore quando una barca noleggiata è affondata. I passeggeri erano un mix di turisti provenienti da diversi Paesi, tra cui agenti dei servizi segreti italiani e israeliani. L’incidente è avvenuto domenica 28 maggio, nei pressi delle città di Sesto Calende e Arona, al confine tra Lombardia e Piemonte. Ci sono ancora alcune domande senza risposta sulla tragedia.
La ricostruzione della tragedia
L’imbarcazione denominata Good…uria, una piccola house boat noleggiata per eventi e celebrazioni, aveva più di 20 persone a bordo al momento dei fatti. All’improvviso, la barca è stata colpita da una violenta raffica di vento nota come downburst.
L’ufficio del pubblico ministero ha aperto un’inchiesta sull’incidente, con particolare attenzione al rientro tardivo dell’imbarcazione nonostante il peggioramento delle condizioni meteo. Inoltre, il numero di persone a bordo non è ancora del tutto chiaro.
È emerso che la capacità dell’imbarcazione era limitata a 15 persone. Tuttavia, c’erano 23 persone che avevano prenotato un posto a bordo, diventate 21 per due disdette. Inoltre, intorno alle 17:30, i responsabili del cantiere e del porto hanno inviato un allarme chiedendo alle persone di rientrare a causa del peggioramento delle condizioni. La maggior parte delle imbarcazioni ha aderito alla richiesta, ma non la Good…uria.
Ecco chi sono le vittime dell’incidente
Quattro persone hanno tragicamente perso la vita. Tra loro c’erano Claudio Alonzi, 62enne di Alatri, e Tiziana Barnobi, marito e moglie che erano entrambi dipendenti dell’Aise, un ramo dell’intelligence del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica. L’Aise è responsabile di compiti e attività di intelligence al di fuori del territorio nazionale.
Sono rimasti vittime anche Anya Bozhkova, 50 anni, moglie dello skipper Claudio Carminati, e Shimoni Erez, 54 anni, ufficiale dell’intelligence israeliana in pensione. A causa del tempo inclemente, Barnobi e Bozhkova si sono rifugiati all’interno di una cabina, dove i loro corpi sono stati poi ritrovati.
Secondo quanto riportato, Erez è stato uno dei primi individui a cadere in acqua durante l’incidente del naufragio, avvenuto a circa 300 metri dalla riva di Marina di Livenza. Sebbene fossero presenti molte persone, non tutte sono riuscite a raggiungere la riva. Alcune delle persone a bordo erano funzionari dello Stato israeliano, sia in servizio che in pensione, ma non è noto il numero. I sopravvissuti sono stati portati negli ospedali vicini e i cittadini israeliani sono in viaggio per Tel Aviv.