Nicolò Barella analizza la sconfitta dell’Inter per 5-0 contro il PSG nella finale di Champions League: le sue parole sincere.
Il 5-0 subito contro il Paris Saint-Germain nella finale di Champions League ha rappresentato uno dei momenti più amari per l’Inter negli ultimi anni. In una partita da dimenticare, andata in scena a Monaco di Baviera a fine maggio, la squadra nerazzurra ha subito una delle peggiori sconfitte nella sua storia europea. E proprio a margine di quell’incontro, il centrocampista Nicolò Barella ha parlato ai microfoni di Dazn, offrendo uno spaccato autentico delle sue emozioni e del clima all’interno dello spogliatoio.
L’analisi emotiva di Barella dopo la sconfitta
In un’intervista intensa e genuina, Barella ha dichiarato: “Cosa è successo in quella finale? Diciamo che una risposta non ce l’ho e una spiegazione probabilmente non c’è, un insieme di tanti fattori. Faccio fatica a dire perché.” Una riflessione che va oltre il dato tecnico, soffermandosi invece sulla complessità di una serata storta vissuta da tutto il gruppo.
Il centrocampista ha voluto sottolineare lo sforzo interno di comprensione e dialogo: “Abbiamo cercato anche di parlarci, per confrontarci tra i più grandi, non per avere un colpevole ma per capire le sensazioni di ognuno di noi. Ed erano tante e diverse quindi vuol dire che c’erano tanti elementi. Però il calcio è così, può succedere di avere una giornata storta. Purtroppo è arrivato in finale e il dispiacere è quello. Ma mi tengo il percorso fatto.”
Ripartire con determinazione: il messaggio di Nicolò Barella
Nonostante l’amarezza, l’ex Cagliari ha ribadito il valore del cammino fatto e la voglia di riscatto: “Abbiamo perso contro la squadra più forte del mondo ma ne abbiamo altre due fortissime, mi tengo il percorso, l’esperienza e quello che posso fare è cercare ora di dare il meglio che posso per aiutare i miei compagni, la società, e il mister che con il suo staff si sono presentati in maniera incredibile, e cercare di fare del mio meglio.”
Le parole di Barella rappresentano uno spaccato della mentalità con cui l’Inter vuole affrontare il futuro: consapevolezza della sconfitta, ma anche orgoglio per quanto costruito. Un’analisi lucida e priva di retorica, che conferma il ruolo centrale del centrocampista nella rinascita nerazzurra.
