Basilicata, il campo largo in frantumi: al capolinea Conte e Schlein

Basilicata, il campo largo in frantumi: al capolinea Conte e Schlein

Tra rinunce, nuove candidature e dichiarazioni forti, il campo largo in Basilicata naviga in acque turbolente.

La Basilicata è stata scossa dalla rinuncia di Domenico Lacerenza alla candidatura per la presidenza della Regione, evento che ha gettato il campo largo in uno stato di caos organizzativo.

La decisione, presa a ridosso della chiusura delle liste, ha aperto un periodo di incertezza e riflessione all’interno delle forze politiche interessate.

Giuseppe Conte

Crisi nel campo largo: rinuncia Domenico Lacerenza

Partito Democratico (PD) e Movimento 5 Stelle (M5S) si trovano in una corsa contro il tempo per trovare una soluzione condivisa, sebbene non manchino le voci che paventano una possibile competizione separata, come suggerito da fonti vicine a Campo Marzio.

La situazione è resa ancora più complessa dalle frizioni interne al PD, motivo di critica da parte dei pentastellati che vedevano in Lacerenza la figura ideale compromessa, secondo Giuseppe Conte, da “giochi di corrente locali“.

Tra candidature contestate e appelli all’unità

Come riportato da Iltempo.it, la figura di Angelo Chiorazzo emerge come potenziale candidato, nonostante l’esplicito dissenso di Conte, preoccupato per un possibile conflitto d’interessi legato alla professione di Chiorazzo nel settore sanitario.

Al contempo, si registra una netta opposizione a Marcello Pittella di Azione, con Conte che esclude a priori il supporto a dinastie politiche lungamente radicate in Basilicata. Nonostante il panorama frammentato, emergono tentativi di ricomposizione, come dimostra l’intervento di Piero Lacorazza (PD), pronto a candidarsi in un momento di crisi per offrire: “Disponibilità, idee e conoscenza del territorio“.

Il dibattito si infiamma ulteriormente con le parole di Carlo Calenda, che critica aspramente la gestione della situazione da parte di Conte e del PD, esortando quest’ultimo a ritrovare autonomia e orgoglio politico. Mentre Italia Viva si posiziona a favore del governatore uscente Vito Bardi, sostenuto dal centrodestra, Azione è attesa a svelare la propria scelta, promessa da Calenda per la mattina seguente.